Medical Center don Mottola, l’Asp chiude la porta. La protesta continua

I dipendenti della struttura di Drapia davanti ai cancelli dell'azienda sanitaria a fianco dei caregivers. Rabbia e delusione per la decisione della commissione straordinaria di rinviare ogni decisione al 2025

Il “Comitato Caregivers” fa il bilancio della prima giornata di lotta contro l’arroganza di chi continua a negare il diritto alla salute di tanti pazienti, i quali dopo aver pagato di tasca propria, per circa due anni, cure che spetterebbero loro gratis, sono ormai costretti a fare i conti con l’impossibilità di continuare a usufruire delle prestazioni che li stanno tenendo in vita. Tutto appare in penombra.

La delibera di Battistini

La delibera di Battistini

Chi parla di bicchiere mezzo pieno, chi di bicchiere mezzo vuoto, ma il dato certo è uno solo: la commissione straordinaria non farà nulla, nell’immediato, per favorire l’attuazione della delibera n.1757/Cs del 4 ottobre 2024 con la quale l’ex commissario Antonio Battistini – su proposta di Antonina Camuti, responsabile del procedimento del “Progetto di attuazione programma continuità assistenziale secondo quanto definito da Dm 77/2023, Dca 197/2023 e investimento M6-C1.2.1 del Pnrr” – aveva approvato l’acquisto delle prestazioni di Rsa medicalizzata, riabilitazione estensiva a ciclo continuativo degenziale e riabilitazione estensiva a ciclo diurno per un importo complessivo di 605.885 euro, per l’ultimo trimestre 2024. Prestazioni che nel Vibonese può offrire solo il “Medical Center don Mottola” di Drapia, tra l’altro già autorizzato e accreditato dalla Regione, ma mai contrattualizzato. E ancora nessuno ha capito il perchè.

Il “niet” dei piani alti

Il “niet” dei piani alti di via Dante Alighieri è arrivato perentorio stamattina nel corso dell’incontro tra una delegazione del “Comitato Caregivers” guidata da Francesco Mancuso e il commissario Gandolfo Miserendino, che, peraltro, è anche commissario di Azienda zero. Se ne deduce che la somma di 605.885 euro, che, se trasferita al don Mottola, avrebbe consentito alla struttura di tirare un sospiro di sollievo, saranno restituiti alla Regione, per come era stato fatto precedentemente con un altro finanziamento di 2,2 milioni pure destinato al settore socio-sanitario, oppure verranno riversati nel pentolone Asp e utilizzati per altri scopi. Intanto, la gente lascia questo mondo perché non ha più le risorse per potersi curare. Normali lo scoramento e la rabbia di quanti confidavano in ben altri comportamenti da parte della pubblica amministrazione.

La delusione

Tra le tante, si leva forte la voce di Rocco Riso, membro di spicco del comitato, che il bicchiere lo vede mezzo vuoto. “L’incontro di oggi con la Commissione straordinaria prefettizia di Governo dell’Asp – esordisce – delude le speranze del comitato dei Caregivers: nessuna promessa concreta da parte della triade, ma solo l’impegno a chiedere al presidente Occhiuto un aumento del budget per l’assistenza sanitaria da utilizzare nell’anno a venire. Insomma – prosegue – il 2024, come il 2023, vede i familiari dei soggetti fragili ospiti del “Don Mottola” ancora una volta sobbarcarsi l’onere delle spese sanitarie completamente a proprio carico. Una delusione dovuta anche alla manifestazione chiara e ben scandita dalla triade commissariale sulla volontà di non “considerare affatto” gli effetti prodotti dalla delibera 1757/CS del 4 ottobre u.s. a firma del generale Battistini come possibile “fornitura di ossigeno” alla problematica Don Mottola”.

Rocco Riso

In base a quanto contenuto nel Dm 77/2023 e nel Dca n. 197/2023, a parere di Riso, si sarebbe potuto dar corso ad una serie di interventi per favorire “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza territoriale”. E, di conseguenza, “Case di comunità e presa in carico della persona, implementazione delle Cot, rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture (Ospedali di comunità)”. Insomma, la manifesta volontà della triade commissariale di non applicare la delibera n. 1757/Cs/2024, ritenuta “legittima” e legittimamente invocata dagli operatori del libero mercato, genera incredulità nel comitato perché il tutto si traduce “nella possibilità – sostiene Rocco Riso – che le somme stanziate nella delibera predetta, 605.885 euro, possano “ristorare” le economie prosciugate dalla “mala gestio” dell’Asp certificata dalla presenza della commissione straordinaria prefettizia. Ma, ancora, a qualcuno evidentemente – conclude – il solo pensiero che parte delle somme stanziate possano fermarsi al domicilio di quei poveri cristi assistiti con amore, dedizione, professionalità supportati da attrezzature tecnologiche, continua a non piacere!”.

Il comitato non si ferma

Intanto, per volontà unanime, il “Comitato “Caregivers”, che oggi pomeriggio si era spostato a Pizzo per far sentire la propria voce in un convegno sulla sanità, sarà davanti ai cancelli dell’Asp anche domani.

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