Menniti rintuzza gli attacchi di Caruso Frezza: la mancanza di umiltà è un danno per Vibo

Sui pini di piazza Salvemini, continua Il botta e risposta tra il commissario di Europa Verde - Verdi e il vicepresidente di Italia Nostra

Toni alzo zero nella replica elaborata da Gianpiero Menniti, commissario provinciale di Europa Verde – Verdi di Vibo Valentia, che è da alcuni giorni si ritiene “attaccato fino al dileggio, con argomentazioni speciose, grottesche, forzate e risibili dal vice presidente di Italia Nostra di Vibo Alessandro Caruso Frezza”. Attacchi che, naturalmente, Menniti non solo non intende incassare, ma li rispedisce al mittente, con i dovuti interessi.

Un vero dramma

Un vero dramma

“Mi sono sempre chiesto – esordisce – perché una città come Vibo Valentia, splendida, con peculiari caratteristiche nella parte del borgo antiche peraltro tra i più rinomati dell’intera Calabria, con una storia così affascinante che data almeno due millenni, si fosse persa nel degrado in questo primo ventennio del XXI secolo. Ebbene, non posso che ringraziare l’Avv. Alessandro Caruso Frezza per avermi illuminato: la mancanza di umiltà e di generosità civile rappresentano il danno più incosciente e per questo più profondo, direi la malattia sotterranea, nascosta e dunque più perniciosa che la città debba subire, quasi senza potersene accorgere poiché obnubilata da fumosa notorietà accompagnata a presunzione, altezzosità, boria, spocchia, superbia, tracotanza. Un vero dramma”. Alla base della nuova della telenovela che si trascina da qualche giorno ci sarebbe un intervento a favore di un provvedimento adottato dall’amministrazione comunale e relativo tanto alla questione dei pini di piazza Salvemini che alle basole di via Gagliardi, ma ritenuto da Caruso Frezza poco opportuno.

Un polmone verde

Menniti aveva affermato che l’eventuale taglio dei pini fosse legittimo oltre che correttamente valutato e che, a compensazione, sarebbe stato utilissimo incalzare l’amministrazione per sostituire con almeno 10 piante ogni albero abbattuto, realizzando così un nuovo, più fitto e rigoglioso polmone verde all’ingresso della città. Una soluzione che, secondo Menniti, avrebbe fatto di necessità virtù, in linea con una visione di tutela ambientale e d’incremento del verde laddove una condizione di cattiva cura dei famosi pini ne aveva compromesso la salute, aggravando l’originario errore dovuto alla mancanza di congenialità tra quegli alberi e il terreno che li ospita. C’è di più. La soluzione proposta da Menniti è stata accolta dall’amministrazione comunale, la quale ha “commissionato una seconda perizia che, seppure ancora non formalizzata, per sommarie anticipazioni rispecchia il contenuto della prima”. Una perizia che, “per tale ragione, non è stato necessario depositare, che l’amministrazione ha richiesto, dunque, per puro scrupolo e approfondimento poiché, come è evidente, la prima perizia era idonea ed è risultata più che sufficiente per il Tar”.

Ricorso a rischio

A questo punto “Europa Verde – Verdi della provincia di Vibo Valentia – rimarca Gianpiero Menniti – rifiuta, per serietà, di misurarsi con espressioni di populismo da demagoghi per rappresentare, invece, una concezione vitale e solidamente fondata dell’ambientalismo urbano contemporaneo: abbiamo cercato una soluzione migliorativa e, nell’evidenza dei fatti, promosso un incremento del verde, cogliendo al balzo l’opportunità di porre la questione anche sul piano di una scelta adeguata e sostenuta professionalmente, di nuovi alberi molto più adatti alla zona”. Non basta. “Il Tar – prosegue – si è pronunciato e se avesse ritenuto fondato il ricorso avrebbe sospeso l’ordinanza. Al contrario la pronuncia del Tar afferma come nella situazione attuale, l’interesse rappresentato dall’associazione ricorrente è considerato meno rilevante o ‘secondario’ rispetto ad altri interessi in gioco. Ma non solo questo. Il Tar ha premesso – aggiunge – che occorrerà decidere anche in ordine alla legittimazione attiva della associazione ricorrente: significa che, molto probabilmente, il ricorso di Caruso Frezza sarà considerato inammissibile e cadrà, evidenziando un errore marchiano che lascerà il segno”.

Le conclusioni

A seguito della sentenza del 19 Marzo, sempre a parere di Menniti, “l’amministrazione comunale si trova nella piena legittimità ad agire in ordine al cantiere di Piazza Salvemini e lo farà, – su questo Europa Verde -Verdi esprime la massima fiducia – con la consueta ponderazione, salvando il salvabile, ma intervenendo con determinazione in funzione dell’interesse generale e delle soluzioni di buon senso, non potendosi interpretare diversamente una così chiara sentenza che, al contrario, Caruso Frezza vorrebbe piegare al suo almanaccato e arzigogolato disegno”.

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