Un avvio d’anno scolastico che sembrava finalmente senza scosse si è inceppato proprio sul più basilare dei servizi: la mensa. A Vibo Valentia, a ottobre ormai inoltrato, il servizio non è ancora partito e la pazienza delle famiglie è arrivata al limite. L’amministrazione guidata dal sindaco Enzo Romeo si ritrova così al centro di una nuova ondata di polemiche, accusata di non essere stata in grado di garantire tempestività e programmazione su un tema essenziale.
Le accuse delle opposizioni
Le accuse delle opposizioni
Le opposizioni, dopo le prime lamentele dei genitori recatisi in Comune, hanno subito colto la palla al balzo chiedendo addirittura le dimissioni dell’assessore all’Istruzione, Vania Continanza. Ma la diretta interessata non ci sta e, interpellata dalla Gazzetta del Sud, ha difeso con forza l’operato suo e degli uffici comunali. “Tengo a puntualizzare che quanto accaduto non è assolutamente addebitabile agli uffici del settore – ha chiarito l’assessore – che hanno completato, nei tempi e nelle modalità previste, tutte le operazioni preliminari all’avvio della mensa, ancor prima dell’inizio delle attività didattiche.”
Un ritardo per problemi tecnici
Secondo Continanza, il ritardo sarebbe dovuto a problemi tecnici “non prevedibili” nella trasmissione degli atti tra Comune, Asp e ditta aggiudicatrice, aggravati dalle recenti ristrutturazioni delle scuole. Insomma, una catena di passaggi amministrativi che si è inceppata in un punto cruciale ma – assicura – “tutto sarà risolto nel giro di qualche giorno”. L’assessore non nasconde l’amarezza per una vicenda che rischia di oscurare il lavoro svolto durante l’estate per garantire un rientro regolare in aula: “Gli studenti hanno ricevuto i libri sin dal primo giorno di scuola, l’assistenza specialistica per gli alunni con disabilità è stata attivata fin da subito e la didattica si è svolta senza intoppi grazie all’impegno degli uffici e del dirigente Domenico Libero Scuglia.”
Un malumore crescente
Una difesa articolata, che fotografa un assessorato impegnato e reattivo, ma che non basta a spegnere il malumore crescente. Perché, al netto dei tecnicismi, resta il fatto che le mense scolastiche sono ferme e che, per l’ennesima volta, l’amministrazione Romeo paga in termini di immagine un problema di organizzazione interna e di coordinamento con gli altri enti.
Una questione politica
E qui la questione si fa politica. Perché il caso mensa non è un episodio isolato, ma l’ennesimo inciampo in un percorso amministrativo che il centrosinistra vibonese non riesce a rendere solido, credibile e coerente. Ogni piccolo disservizio diventa una crepa nella fiducia dei cittadini, ogni ritardo un simbolo di un’amministrazione che fatica a tradurre il consenso in efficienza. Il sindaco Romeo e la sua squadra possono anche appellarsi alla buona fede, ma la città chiede risultati concreti. E, in questo momento, a Vibo Valentia, persino un pasto caldo a scuola sembra diventato un lusso amministrativo.