Meridionale Petroli e delocalizzazione, paradossi e assurdità danneggiano il turismo

La Pro Loco di Vibo Marina si colloca fuori dal tempo: parla di porto industriale e commerciale

Man mano che la concessione del Deposito Costiero della Meridionale Petroli si avvicina alla sua naturale scadenza, il dibattitto sul futuro del porto di Vibo Marina si fa sempre più intenso e partecipato con interventi più o meno condivisibili, più o meno interessanti e più o meno interessati.

La confusione dei ruoli

La confusione dei ruoli

Il più recente riguarda quello della Pro Loco di Vibo Marina che pone all’attenzione la necessità, condivisibile, del coinvolgimento su questa importante problematica di “Enti ed aziende, servizi e sindacati, associazioni e cittadini” in modo da consentire loro di poter fornire il proprio contributo sulle più opportune decisioni da prendere.

La Pro Loco evidenzia la necessità, anche questa condivisibile, di lavori di dragaggio e della realizzazione di una nuova diga foranea per una maggiore fruibilità e protezione del porto oltre che di migliorare i collegamenti stradali con la zona industriale e l’autostrada, mentre andrebbe opportunamente valutata la sua proposta di riutilizzo delle aree dismesse, al fine di permettere il loro più proficuo impiego possibile.

Arrivi ma non partenze

A tal proposito vorrei evidenziare che il termine Teu (Twenty-foot Equivalent Unit) a cui si fa riferimento è solo un’unità di misura standard utilizzata nel trasporto marittimo per indicare la capacità di carico dei container. Così come meritano di essere attentamente valutati i collegamenti passeggeri con le vicine Isole Eolie, perché il nostro interesse è quello di ricevere turisti, non quello di esportarli in altre località.

Riguardo poi la crocieristica, anche a chi ha solo una superficiale conoscenza di questo settore, non dovrebbe sfuggire l’inadeguatezza del nostro territorio, in termini logistici e di attrattività in generale, per essere inserito nei circuiti che contano e non è certo l’attracco sporadico ed estemporaneo di qualche imbarcazione di contenute dimensioni, accolte con modesti spettacoli di “giganti” e con uscite in biciclette, dove per di più non esistono piste ciclabili, che possa assicurare un apprezzabile contributo alla economia del nostro territorio.

Inutilità del porto industriale

L’affermazione che per il rifornimento energetico “se si fermasse il Porto di Vibo, si bloccherebbe l’intera regione” è del tutto priva di fondamento, già oggi una buona parte del rifornimento regionale avviene via terra dalla Calabria ionica, dalla Campania, dalla Basilicata e dalla Puglia, mentre la delocalizzazione del deposito costiero della Meridionale Petroli, magari nell’area industriale di Porto Salvo, rappresenta più che una necessità, per una questione di sicurezza e di salvaguardia ambientale e per eliminare i vincoli che comporta allo sviluppo economico del territorio.

Occupazione da aumentare non da tutelare

L’alimentazione delle preoccupazioni di possibili impatti negativi sulla occupazione appare del tutto pretestuosa, innanzi tutto perché si parla di delocalizzazione e poi perché si trascura che un idoneo impiego delle aree liberate, congruentemente con la vocazione turistico/ricettiva delle aree liberate darebbe un impulso occupazionale nemmeno paragonabile a quello oggi fornito della Meridionale Petroli.

L’auspicio della Pro Loco di “mantenere lo status di porto statale, rappresentando il motore dell’economia dell’infrastruttura e dell’occupazione nei servizi e nell’indotto” è quantomeno paradossale se si considera che con questo status la provincia di Vibo Valentia è in coda a tutte le province per quel che riguarda gli indicatori economici, e allora ben vengano iniziative che possano creare le condizioni per attrarre nuovi investitori e invertire questa tendenza negativa.

Pro Loco fuori rotta

Pertanto, seppur la polifunzionalità del nostro porto merita di essere mantenuta, la centralità del settore commerciale a cui sembra mirare la Pro Loco è del tutto inidonea, fuori tempo e in contrapposizione con la vocazione turistico/ricettiva del nostro territorio e francamente appare insolito e curioso che a sostenerlo sia proprio la Pro Loco, un’associazione che ha come obiettivo la promozione e la valorizzazione del territorio sotto il profilo turistico, culturale, sociale ed enogastronomico.

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