Meridionale Petroli, uno schiaffo al turismo e sicurezza a rischio

Francesco Cascasi, proprietario de La Rada, riapre il dibattito sulle scelte del Porto di Vibo Marina: occorre partire dalla delocalizzazione dei depositi di carburante

Turismo o attività industriali? Una scelta che Vibo Marina, o meglio quanti si sono succeduti alla guida di questa cittadina non hanno mai fatto. Il percorso preferito è stato sempre quello del compromesso. Quello che in fondo non scomoda nessuno ma che in sostanza non permette mai lo sviluppo di questo litorale. Torna ad aprire il dibattito su questo delicatissimo tema il noto imprenditore Francesco Cascasi, a capo del gruppo Eurocontrol con attività sparse in tutto il Paese e anche all’estero e proprietario de “La Rada”, il noto locale che rappresenta il “faro” della ristorazione di Vibo Marina, schiacciato, come tante altre attività balneari, turistiche e commerciali, dai depositi di carburante di Meridionale Petroli.

L’incapacità della politica

L’incapacità della politica

<La Città di Vibo Valentia e soprattutto il suo Porto vivono una condizione di criticità permanente, ormai da qualche decennio, le cui cause sono da ricondurre essenzialmente alla incapacità del decisore politico, a diversi livelli, di riuscire ad accompagnare la naturale evoluzione delle dinamiche economiche che premono per trovare uno sbocco adeguato. Il Porto di Vibo Marina – ricorda Francesco Cascasi – negli anni ha accentuato la sua natura ibrida: infatti con l’affievolirsi della vocazione prettamente commerciale ha aumentato la destinazione all’approdo turistico. Registriamo tentativi di investimento nella ristorazione, recettività alberghiera e nautica da diporto che, restando esperienze isolate, non riescono a evolvere a sistema integrato. Un dato inequivocabile è emerso in occasione dell’approvazione del Piano strutturale comunale allorquando non si è avuto il coraggio di prendere atto della incompatibilità economica del mantenimento del sito della Meridionale Petroli e della necessità di liberare l’area di via Vespucci alla piena fruizione turistica>.

Il momento delle scelte

<E cosi si è scelto di non decidere mantenendo lo stabilimento e comprimendo l’offerta turistica dell’area con la conseguenza di registrare a ogni stagione estiva fenomeni di intasamento non più gestibili. Utilizzo il termine “incompatibilità economica“ volendo designare così il disvalore economico che deriva dal mantenere, sulla medesima area , attività turistica e industriale. Oggi però è emersa una forma diversa e più grave di incompatibilità tra il mantenimento dello stabilimento e la possibilità di fruizione dell’area circostante. Dato che, a quanto ci risulta – osserva ancora l’imprenditore vibonese – il comune di Vibo Valentia non ha proceduto allo studio del sito, come suggerito dal Comitato tecnico regionale (Ctr) con la nota del 24 novembre 2022 , la nostra società ha provveduto autonomamente>.

Delocalizzazione obbligatoria

<Orbene, dal parere rilasciato, la cui copia è stata trasmessa alle autorità competenti, emerge inequivocabilmente che, per poter garantire la sicurezza dei cittadini, occorre procedere alla delocalizzazione dello stabilimento della Meridionale Petroli. Attraverso questa operazione – conclude Francesco Cascasi – non solo si garantirà la sicurezza dei cittadini ma si potrà realizzare finalmente la vocazione del Porto di Vibo Marina verso l’accoglienza turistica ed essere così in grado di assicurare, non solo la fruizione da parte dei residenti , ma anche il giusto sviluppo economico , sia in termini di occupazione e di compatibilità ecologica , certamente maggiore rispetto al mantenimento di stabilimenti industriali esistenti>.

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