Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata da Mino De Pinto, già responsabile cittadino della Lega a Vibo Valentia, escluso dal partito alle ultime elezioni regionali e oggi vicino alla lista Forza Azzurri del presidente Roberto Occhiuto. Nella sua lunga e accorata riflessione, De Pinto commenta la recente nomina dell’ex sindaca Maria Limardo nel consiglio di amministrazione di Fintecna, società controllata da Cassa Depositi e Prestiti. Parole dure che diventano una denuncia verso un sistema politico che – a suo dire – ha perso ogni senso di militanza, meritocrazia e trasparenza.
Nomina nel Cda di Fintecna
Nomina nel Cda di Fintecna
“Sento di esprimere un pensiero dopo gli articoli apparsi sulle varie testate in cui si dà notizia che l’ex sindaca di Vibo Valentia Maria Limardo approda nel Cda di Fintecna, società controllata da Cassa Depositi e Prestiti, e che percepirà un compenso di 100.000€ lordi annui, ricompense elettorali dei cerchi magici, delle clientele istituzionalizzate. Il paradosso è che questa vicenda, in sé, non desta più indignazione ed è percepita come la normalità. Ovviamente io non ho nulla contro Maria Limardo – continua De Pinto – la mia rabbia è, credo, anche quella di tanti sostenitori e militanti che ho sempre dignitosamente rappresentato, lottando contro il sistema, cercando di formare una classe dirigente onesta senza compromessi, per cercare di rappresentare al meglio il territorio e le esigenze dei cittadini. Alle elezioni amministrative del 2024 abbiamo dato dimostrazione di non allearci per il secondo mandato della sindaca Limardo per difendere la dignità del partito e credo che questo fatto sia sotto gli occhi di tutti”.
Assenza di confronto
“Il Partito regionale e nazionale, all’insaputa di militanti e sostenitori, senza nessun confronto democratico e dopo la sottoscrizione presso il T Hotel di Lamezia Terme della candidatura alle elezioni regionali del Commissario cittadino di Vibo, già segretario territoriale eletto democraticamente al Congresso del dicembre 2022, ha letteralmente escluso la mia candidatura e solo dai giornali online si è appreso della candidatura di Maria Limardo direttamente da Roma alla presenza di Matteo Salvini. Mi chiedo come si possa pensare di riportare fiducia tra la gente se poi il cittadino vota, l’apparato incassa e la politica, quella vera, fatta di militanza, visione e spirito di servizio resta ancora una volta fuori dalle stanze. Mi dispiace che i principi e lo statuto della Lega, quella vera del Nord e non quella calabrese, abbiano tutti lo stesso pensiero: chi ha più voti vuole il potere, non tenendo conto delle segreterie provinciali e cittadine. Si guarda solo al potere economico e a chi porta più consensi, e non a chi è più onesto, leale e attivo sul territorio”
Le scuole di formazione
“Ho fatto due scuole di formazione politica con la Lega nel 2016/2017 ma, purtroppo, poi si arriva sui territori e non si rispetta nulla. Credo che la politica tutta si debba interrogare per cercare di sforzarsi a selezionare i candidati partendo dai Comuni fino al Parlamento europeo, altrimenti ci troveremo davanti ad una rivolta sociale; le persone sono stufe, ho avuto questa esperienza alle regionali e posso dire che in molti non hanno più la volontà di esprimere la loro fiducia perché l’hanno ormai persa. Questo è un ulteriore schiaffo della Lega che ho servito per anni, anche dopo le elezioni regionali del 2021: con la candidatura dell’Avv. Muzzopappa Vibo non ha avuto nessun riconoscimento, nonostante ci sia stato un risultato di gran lunga migliore di quello delle ultime regionali. Purtroppo bisogna dire che qualcuno, a tutti i costi, voleva farmi fuori e in extremis ci è riuscito, perché nel grande gioco del potere il voto non è mai fine a sé stesso: è un credito politico, un anticipo su un incarico futuro, una vera e propria cambiale in scadenza”.
Smarrito il senso di partecipazione
Un atto d’accusa che suona come una dichiarazione d’indipendenza da una politica che, secondo De Pinto, ha smarrito il senso della partecipazione e della lealtà. Un grido di denuncia che parte da Vibo ma tocca un tema più ampio: la crisi di fiducia tra i cittadini e i partiti, tra chi crede ancora nella politica come servizio e chi la usa come strumento di potere.
