Come ogni anno, nella Settimana dello Studente, la Pro Loco Vibo Città è stata ospite presso il Liceo Vito Capialbi per raccontare agli studenti l’importanza della promozione del territorio attraverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità e delle proprie origini.
Lunedì mattina, all’apertura dei lavori della Settimana dello Studente nella sala consiliare della Provincia di Vibo Valentia, la Pro Loco ha dato voce al territorio grazie all’editore Renato Costa, all’operatrice dei beni culturali Claudia De Masi e a Giusi Fanelli, ideatrice del progetto turistico-culturale “Esperienze Vibonesi” e oggi probivira dell’Unpli Nazionale.
Lunedì mattina, all’apertura dei lavori della Settimana dello Studente nella sala consiliare della Provincia di Vibo Valentia, la Pro Loco ha dato voce al territorio grazie all’editore Renato Costa, all’operatrice dei beni culturali Claudia De Masi e a Giusi Fanelli, ideatrice del progetto turistico-culturale “Esperienze Vibonesi” e oggi probivira dell’Unpli Nazionale.
L’incontro è stato un momento di grande partecipazione che ha visto il coinvolgimento diretto degli studenti dopo la presentazione del progetto. Renato Costa ha evidenziato il ruolo fondamentale della cultura come strumento di crescita e ha spiegato come la sua casa editrice supporta il territorio attraverso la produzione di audiolibri in loco, favorendo al tempo stesso la diffusione di storie locali e la creazione di opportunità lavorative.
Claudia De Masi, autrice del primo volume della collana “Esperienze Vibonesi” intitolato Le meraviglie archeologiche di Vibo Valentia tra miti e leggende, ha offerto agli studenti un racconto che intreccia storia e leggenda. Attraverso il suo intervento ha mostrato come le radici del territorio vibonese siano intrise di miti che, raccontati con semplicità, riescono a trasmettere emozioni profonde.
Il progetto ha preso una piega innovativa con l’ideazione di un workshop che ha coinvolto i 200 studenti presenti, partendo dalla reinterpretazione moderna di alcuni personaggi della mitologia, come Persefone, la ninfa Scrimbia e la Laminetta Orfica. Questa chiave di lettura ha permesso ai ragazzi di sentirsi protagonisti attivi e di sviluppare un legame più profondo con la cultura locale.
La moderna Scrimbia
In chiave moderna, la ninfa Scrimbia è stata trasformata in una ragazza dei nostri giorni, appassionata di fotografia e conosciuta sui social per la sua capacità di catturare la bellezza dei luoghi che visitava. Durante un viaggio in una città del Sud Italia, incontrò un giovane fotografo con cui condivideva la stessa passione. Tra loro nacque subito una forte connessione e insieme esplorarono borghi antichi e angoli nascosti della natura.
Il loro luogo preferito era una vecchia fontana abbandonata, che divenne simbolo del loro amore e della loro creatività. Tuttavia, il destino li separò: il giovane fotografo ricevette un’importante offerta di lavoro all’estero e dovette partire. Scrimbia, distrutta dal dolore, tornò alla fontana, cercando conforto.
Ogni giorno si sedeva lì, scattava foto e condivideva i suoi scatti sui social, trasformando quel luogo dimenticato in un simbolo del legame spezzato. Le sue immagini toccarono il cuore di molti, facendo della fontana una meta per chi cercava bellezza anche nella sofferenza.
Col tempo, Scrimbia riuscì a trasformare il dolore in arte, dimostrando che anche le lacrime possono dar vita a qualcosa di eterno. La storia è stata accompagnata da una suggestiva immagine creata con l’Intelligenza Artificiale, in cui antico e moderno si fondono per trasmettere un messaggio universale di emozione e rinascita.
Il richiamo alla pace interiore
La lettura moderna della Laminetta Orfica ha portato un messaggio attuale e profondo: “Quando sarai sul punto di morte, raggiungi la fonte della pace interiore attraverso i consigli dei saggi, non fidandoti della fonte che troverai comodamente e subito visibile.”
Questo insegnamento è stato interpretato come un invito a non lasciarsi tentare dalle soluzioni facili e immediate, ma a cercare la vera saggezza attraverso un percorso più profondo e consapevole.
Il mito di Persefone
Uno dei momenti più intensi dell’incontro è stata la rilettura del mito di Persefone in chiave moderna, paragonandolo a un caso di cronaca nera che ha segnato profondamente l’opinione pubblica: la tragica vicenda di Elisa Claps.
Persefone, la dea rapita e trattenuta nell’Ade per sei mesi all’anno, è stata accostata alla storia di Elisa Claps, scomparsa per diciassette anni prima di essere ritrovata nel sottotetto di una chiesa. Come Demetra, che ottenne di riavere la figlia solo per una parte dell’anno, anche i familiari di Elisa hanno ottenuto giustizia parziale con l’arresto dell’assassino, ma senza poter riabbracciare la figlia.
Questa lettura ha toccato profondamente gli studenti, mostrando come miti antichi e storie moderne possano parlare delle stesse emozioni e ingiustizie, rendendo i racconti ancora più attuali e significativi.
Le conclusioni
Il presidente della Pro Loco Vibo Città, Michele Catania, ha espresso grande soddisfazione per l’esito del progetto:
“Siamo felici di essere stati coinvolti in un’iniziativa così ambiziosa e innovativa. Il nostro obiettivo era sensibilizzare i giovani alla conoscenza del nostro territorio e delle sue radici. Il loro coinvolgimento e il loro entusiasmo ci dimostrano che abbiamo centrato l’obiettivo: portare la cultura locale nelle nuove generazioni, attraverso una chiave di lettura moderna che unisce passato e presente.”