A Monterosso Calabro la pioggia non è riuscita a rovinare la festa. Ottocento persone – praticamente tutto il paese – hanno risposto all’invito del sindaco, Antonio Giacomo Lampasi, che per i suoi 50 anni ha deciso di fare qualcosa di straordinario: invitare tutti i cittadini al suo compleanno. Una giornata che, nonostante il maltempo, si è trasformata in un vero inno alla comunità. La festa era inizialmente prevista in piazza, ma le nuvole e la pioggia hanno fatto scattare il piano alternativo: il grande stabile accanto al municipio, solitamente usato come palestra e teatro, è diventato per un giorno un enorme refettorio popolare. Lì, tra tavoli lunghissimi e stoviglie di carta, si sono ritrovati anziani, famiglie, giovani e bambini, stretti in un’atmosfera di allegria semplice e autentica.
Un pranzo andato avanti per ore
Un pranzo andato avanti per ore
Il menù era quello delle feste paesane di una volta: salsiccia, porchetta, patatine per tutti i gusti, un po’ di pasta e mozzarella, tutto preparato con la collaborazione delle attività locali e di tante famiglie vicine al sindaco. Il pranzo è andato avanti per ore, accompagnato da musica, canti e brindisi spontanei, fino al momento più atteso: la torta. Quaranta chili di dolce artigianale, firmato dalla pasticciera casalinga Francesca Galati, che ha realizzato un capolavoro colorato e scenografico per celebrare il traguardo del sindaco.
I fuochi d’artificio illuminano il paese
Poi i fuochi d’artificio, accesi appena la pioggia ha dato una tregua, hanno chiuso una giornata che Monterosso difficilmente dimenticherà. Il sindaco Lampasi, visibilmente emozionato, ha spiegato così il senso della sua iniziativa: “Non avrei saputo chi invitare e chi no. Allora ho pensato di regalare una festa a tutta la comunità. È stata una giornata popolare, semplice, per stare insieme. Non mi aspettavo che venissero davvero tutti… ma è stato bellissimo.”
Guida il Comune da 10 anni
Una festa, dunque, non solo di compleanno ma anche di comunità, che arriva mentre Lampasi si avvicina alla fine del suo secondo mandato da sindaco. Forse un modo per dire grazie, per chiudere un percorso amministrativo lungo dieci anni con lo stesso spirito con cui l’ha cominciato: tra la gente, e per la gente.


