Nasce “Calabresìa”, la parola come rinascita. A Vibo la prima edizione del premio nazionale dedicato all’arte e alla letteratura

Un’iniziativa firmata da Enzo Neri e Domenico Muratore unisce poesia, narrativa e scrittura civile per restituire voce, identità e libertà alla Calabria e ai suoi talenti

La Calabria si racconta e si riscopre attraverso la parola. È questo il senso profondo del Premio Calabresìa, presentato questa mattina a Vibo Valentia, nella sede del Clapper Meeting Point di via Giovanni Paolo II. Un’iniziativa nata dall’incontro tra Enzo Neri, fondatore del Clapper, e Domenico Muratore, presidente del Cafè Artistico Letterario, che insieme hanno dato vita a un progetto culturale di respiro nazionale capace di coniugare arte, letteratura e poesia in un’unica grande visione: quella di una Calabria che rinasce attraverso la cultura.

Associazione temporanea di scopo

Associazione temporanea di scopo

Il premio, spiegano i promotori, è il frutto di una collaborazione formalizzata in una “Associazione Temporanea di Scopo”, pensata per ampliare la diffusione dell’iniziativa e raggiungere tutte le regioni d’Italia, “per creare attenzione sulla Calabria e sulla città di Vibo Valentia. Calabresìa non è solo un concorso letterario, ma un’idea di scrittura e di libertà”,- ha sottolineato il professor Domenico Muratore durante la conferenza stampa. “Vogliamo riportare la parola al centro della vita civile, riscoprendo la scrittura come forma di resistenza e di rinascita collettiva. Calabresìa racchiude la durezza della pietra e la dolcezza del vento del Sud, per restituire alla Calabria la sua voce arcaica e identitaria”. Il nome del premio, racconta Muratore, nasce “tra un caffè e l’altro” insieme a Neri, “da una riflessione sull’anima plurale della nostra terra: quella greca, latina e contadina che ancora plasma il nostro modo di essere e di pensare”.

Le sezioni del premio

Il Premio Calabresìa si articolerà in diverse sezioni, pensate per valorizzare ogni forma di espressione letteraria: Poesia che resiste, dedicata a chi trasforma l’esperienza in visione. Narrativa, il racconto dell’anima, per chi dà voce alla condizione umana nel tempo presente. Saggistica e scrittura civile, la parola che si interroga, per autori che usano la scrittura come atto di consapevolezza. Giovani autori (under 25), per incoraggiare le nuove generazioni a costruire il futuro della letteratura. Calabresità nel mondo, dedicata a chi, pur vivendo lontano, continua a portare la Calabria nel cuore. Premio alla carriera, destinato a personalità che hanno contribuito in modo significativo alla crescita culturale del Paese.

La cultura bene comune

Un’attenzione speciale sarà rivolta alla poetessa argentina Nora Nardò, ambasciatrice della cultura calabrese all’estero, e al suo impegno nel costruire ponti letterari tra Sud America e Italia. “Calabresìa nasce con l’obiettivo di promuovere la cultura come bene comune, accessibile e condiviso” – ha aggiunto Muratore – “un premio con una visione etica e poetica, capace di accogliere opere che illuminino e lascino un segno duraturo nella nostra cultura regionale e nazionale”.

Una giuria di scrittori e insegnanti

La giuria sarà composta da scrittori, insegnanti e operatori culturali di riconosciuta esperienza. Il bando ufficiale del concorso, attualmente in fase di definizione, sarà pubblicato online nelle prossime settimane. Per Enzo Neri, anima del Clapper Meeting Point, il premio rappresenta “una nuova tappa di un percorso culturale che mette in dialogo il territorio con il resto d’Italia e del mondo. Clapper nasce per connettere persone, idee e linguaggi diversi. Con Calabresìa vogliamo fare lo stesso con la cultura, offrendo alla parola e alla creatività un luogo d’incontro, fisico e ideale, che parta da Vibo Valentia per arrivare lontano”.

Un manifesto identitario

Calabresìa è dunque molto più di un premio: è un manifesto identitario, un invito a riscoprire la parola come strumento di libertà, conoscenza e rinascita collettiva. Da Vibo Valentia, un messaggio chiaro: la cultura calabrese non è periferia, ma cuore pulsante di un Sud che pensa, scrive e resiste.

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