’Ndrangheta, catturato il latitante Alessio Ricco: è uomo di spicco della cosca Scornaienchi di Cetraro

Blitz a Castrolibero: operazione congiunta di Guardia di finanza, carabinieri e polizia. Ricco era ricercato da febbraio per sfuggire a una condanna definitiva

È finita a Castrolibero la latitanza di Alessio Ricco, esponente di primo piano della famiglia Scornaienchi di Cetraro, articolazione della più nota cosca “Muto”, egemone nel territorio dell’alto Tirreno cosentino. Il latitante è stato arrestato dai militari del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata e del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catanzaro, in un’operazione condotta in coordinamento con il Nucleo investigativo dei carabinieri di Cosenza e la Squadra mobile della Questura.

Ricercato da febbraio 2024

Ricercato da febbraio 2024

L’arresto è avvenuto in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Paola, cui Ricco si era sottratto dal 16 febbraio 2024. Secondo quanto riferito dagli investigatori, l’operazione è il risultato di attività mirate di intelligence e pedinamento disposte dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che ha delegato le indagini al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro, al Servizio Centrale ICO e al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza.

Operazione Ippocampo

Grazie a un’attenta attività di osservazione, gli investigatori sono riusciti a localizzare Ricco durante un incontro con alcuni familiari. Il blitz ha consentito di bloccarlo e condurlo in carcere, ponendo fine a oltre otto mesi di latitanza. Ricco, pluripregiudicato, è noto alle forze dell’ordine per numerosi precedenti legati a traffico di stupefacenti, rapine, furti e resistenza a pubblico ufficiale. Nel 2010 era già stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Ippocampo”, che aveva disarticolato un sodalizio mafioso armato dedito al narcotraffico, riconducibile proprio alla cosca Muto-Scornaienchi.

Colpo ai gruppi criminali

Con l’arresto di oggi, le forze dell’ordine infliggono un nuovo colpo a uno dei gruppi criminali storicamente radicati nel Tirreno cosentino, confermando l’efficacia dell’azione di contrasto condotta in stretta sinergia tra i diversi reparti dello Stato.

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