Si è congedato con emozione e orgoglio Paolo Mascaro, nel giorno conclusivo del suo mandato da sindaco di Lamezia Terme. Nel Chiostro di San Domenico, gremito da cittadini, amici, assessori e consiglieri, Mascaro, ieri sera, ha rivolto il suo ultimo discorso istituzionale, raccogliendo applausi e commozione.
“Oggi l’emozione è troppo grande tanto da sommergere quasi tutti i ricordi, gli avvenimenti, le tantissime cose che potrei dire di questi anni, splendidi e indimenticabili”. Le sue parole, intense e autentiche, hanno ripercorso i dieci anni alla guida della città, “come in un film”.
A introdurlo sono stati proprio gli assessori della sua Giunta, chiamati a intervenire uno dopo l’altro.I loro interventi hanno dipinto un’amministrazione fatta di tenacia e rigore, superamento delle divisioni ideologiche, collaborazione tra assessori, e una forte impronta sulla cura dei più fragili, il risanamento delle finanze, la coerenza delle decisioni e l’approvazione unanime delle delibere.

I suoi mandati
Mascaro, nel suo intervento, ha ricordato i momenti più complessi e significativi del suo mandato: la crisi economica che lo spinse a candidarsi nel 2015, lo sventato tentativo di chiusura del Tribunale, la battaglia per la Lamezia Multiservizi, il predissesto affrontato al suo insediamento, fino alla ripresa economica e amministrativa. Tra i risultati sottolineati: il rinnovo dell’illuminazione pubblica e del trasporto urbano, il raddoppio della raccolta differenziata dal 32% al 66%, l’approvazione del PSC, lo sblocco delle assunzioni e l’affidamento dei beni confiscati.
Il sindaco ha anche celebrato la vittoria del bando nazionale che ha coinvolto i 22 comuni del comprensorio e l’accesso ai fondi PNRR, un traguardo da 200 milioni di euro: “Il 3% delle opere è già stato realizzato. Ora spetta a chi verrà difendere fino all’ultimo centesimo il lavoro fatto”.
Un ringraziamento speciale è stato rivolto ai consiglieri, ai dipendenti comunali, alle Forze dell’Ordine e ai ragazzi della Lucky Friends, più volte menzionati con affetto.

“Mi sono entusiasmato di un’idea – ha detto – e invito tutti a fare lo stesso, soprattutto i giovani. Che si appassionino, che credano nei sogni. Perché sognare è vivere, e i sogni possono cambiare il destino di una terra. Diamo loro fiducia, diamo loro futuro.”Con una standing ovation, Mascaro ha salutato la sua città. Dieci anni di amministrazione si chiudono così, tra commozione, riconoscenza e l’eredità concreta lasciata nelle mani della nuova amministrazione.