Nettezza urbana: stipendi in ritardo a Nicotera, Tropea e Mileto. La ditta Muraca nel mirino

Lavoratori protestano autonomamente. Dalla loro parte il sostegno del sindacato di base (Slai Cobas)

Ci risiamo. E’ ancora muro contro muro tra lo Slai Coba provinciale di Vibo Valentia e la ditta Muraca di Lamezia Terme che svolge il servizio di nettezza urbana in molti comuni del vibonese. Al centro dello scontro sempre i ritardi nella retribuzione dei dipendenti.

“Non c’è mai limite al peggio – si legge in una nota diramata dal coordinatore dello Slai Cobas, Nazzareno Piperno -. Con una certezza però: così non si può più andare avanti e ci stiamo pericolosamente avvicinando al punto di non ritorno. Protagonista ancora una volta, manco a dirlo, è la Muraca s.r.l. Che, per come ormai anche le pietre sanno, ritarda continuamente il pagamento delle retribuzioni senza alcuna indicazione sui tempi in cui tali sospirati pagamenti avverranno. La situazione di ritardo, endemica in tutti i cantieri gestiti da tale società – evidenzia ancora il coordinatore dello Slai Cobas – ha assunto connotati di notevole gravità presso il cantiere di Nicotera in cui i ritardi ammontano a più di due mensilità con il lavoratori, per come appena appreso dalla scrivente organizzazione sindacale, che ormai da giorni si sono posti in regime di autotutela sospendendo la propria prestazione come reazione legittima ai sensi di legge all’inadempimento datoriale”.

“Non c’è mai limite al peggio – si legge in una nota diramata dal coordinatore dello Slai Cobas, Nazzareno Piperno -. Con una certezza però: così non si può più andare avanti e ci stiamo pericolosamente avvicinando al punto di non ritorno. Protagonista ancora una volta, manco a dirlo, è la Muraca s.r.l. Che, per come ormai anche le pietre sanno, ritarda continuamente il pagamento delle retribuzioni senza alcuna indicazione sui tempi in cui tali sospirati pagamenti avverranno. La situazione di ritardo, endemica in tutti i cantieri gestiti da tale società – evidenzia ancora il coordinatore dello Slai Cobas – ha assunto connotati di notevole gravità presso il cantiere di Nicotera in cui i ritardi ammontano a più di due mensilità con il lavoratori, per come appena appreso dalla scrivente organizzazione sindacale, che ormai da giorni si sono posti in regime di autotutela sospendendo la propria prestazione come reazione legittima ai sensi di legge all’inadempimento datoriale”.

Protesta autonoma

Si tratta di una “protesta spontanea ed unilaterale dei lavoratori, cui va la piena solidarietà della loro organizzazione sindacale, che si aggiunge alla protesta sindacale che ha già da tempo proclamato lo stato di agitazione indicendo per il prossimo 6 febbraio c.a. una prima giornata di sciopero con annesso presidio innanzi alla casa comunale. Immaginiamoci soltanto per un attimo la disperazione di tali lavoratori che, con la loro protesta autonomamente indetta, stanno sì sospendendo la prestazione, ma stanno anche perdendo la relativa retribuzione (se e quando la stessa verrà corrisposta…)”.

Piperno a tal proposito aggiunge: “Come risposta la parte datoriale ha pensato bene di reclutare in giro altri lavoratori, in servizio presso altri cantieri, altrettanto se non più disperati, magari perchè soggetti alla spada di Damocle di un contratti di lavoro precario con scadenza magari molto vicina, perchè facessero il servizio non svolto dagli operai per così dire ‘legittimi’ che avevano osato chiedere di essere pagati astenendosi dalla loro prestazione”. Dietro la promessa di un premio in denaro aggiuntivo (le nostre fonti parlano di 50 euro al giorno) per il servizio svolto”.

Operai contro operai

“Il tutto nell’assordante silenzio dell’Amministrazione che nessun segnale o interessamento, pur sollecitato da chi scrive, ha dato nei confronti di tale aberrante situazione. E fortuna che lavoratori in servizio a Nicotera, pur in difficoltà, sono galantuomini altrimenti non osiamo pensare a cosa sarebbe potuto accadere tra lavoratori e lavoratori in quella che, abilmente guidata dall’azienda, ha ormai assunto i connotati di una vera e propria guerra tra poveri. Il tutto a fronte di un datore di lavoro che senza scrupoli – evidenzia ancora il coordinatore dello Slai Cobas – manovra l’altrui necessità non facendosi i mancare nulla e, di fronte alla fame ed al bisogno, decidendo di di investire ingenti risorse nell’acquisto di auto di lusso…. Noi ci auguriamo che la situazione possa rientrare ma, a dirla tutta, non siamo molto ottimisti al riguardo perché la situazione nel suo complesso è come un vaso ormai crepato”.

Altri fronti a Tropea e Mileto

“Magari oggi si mette una toppa su Nicotera in attesa che qualche altre crepa si vada a verificare a breve altrove. Per esempio a Mileto dove il ritardo ammonta già a due mesi e per finire a Tropea dove solo oggi l’azienda ha provveduto al pagamento di una mensilità, restando indietro di un’altra Ed allora la domanda sorge spontanea: ci troviamo davvero di fronte ad una azienda in crescita, per come i suoi vertici affermano con convinzione ad ogni occasione utile? O piuttosto ci troviamo di fronte ad un’azienda che pensa di crescere sulla pelle, letteralmente, dei proprio operai?”

Disagio sociale e malessere

“Perchè un’azienda che cresce bene, pagando ciò che deve a chi lavora, è una benedizione per il territorio e per i suoi dipendenti laddove, al contrario, una azienda che pensa di crescere sfruttando i suoi dipendenti e lucrando sulla loro pelle e sulla loro vita non è una azienda che cresce, sana, ma è un’azienda fallita. Dal punto di vista umano prima ancora che commerciale. E soprattutto è una maledizione per chi ci lavora e per il territorio in cui opera. Perchè lungi dal pacificarlo il territorio, lo esaspera creando disagio sociale e malessere”.

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