Nicotera, fuori pericolo l’uomo accoltellato nella farmacia ‘Medma’

Antonio Sergi potrebbe essere dimesso nei prossimi giorni e nel centro costiero torna la tranquillità. In corso le indagini per chiarire il movente dell'aggressione

Ci sarebbero dissidi economici di lunga data e relativi a compravendite immobiliari alla base del gesto violento che ha visto il 24enne Riccardo Proto aggredire e ferire con più coltellate Antonio Sergi, 61 anni, marito della titolare della farmacia ‘Medma’ di Nicotera. Dissidi che si sarebbero protratti nel tempo tra il ferito e i genitori dell’aggressore e che, in qualche misura, potrebbero aver ingenerato nel ragazzo istinti di vendetta. Le indagini, portate avanti dagli investigatori dell’Arma e coordinate dalla Procura di Vibo, faranno, di certo, chiarezza su ogni aspetto della triste vicenda che vede, allo stato, Riccardo Proto a disposizione della magistratura nelle carceri circondariali di Vibo.

Intanto, i medici del reparto di Chirurgia dell’ospedale ‘Pugliese’ di Catanzaro hanno diffuso notizie confortanti sulle condizioni di Antonio Nazareno Sergi ormai non più in pericolo di vita. I sanitari hanno ricucito tutte le ferite alla testa, alle spalle e al torace e tra pochi giorni potrebbe già profilarsi il ritorno a casa.

Intanto, i medici del reparto di Chirurgia dell’ospedale ‘Pugliese’ di Catanzaro hanno diffuso notizie confortanti sulle condizioni di Antonio Nazareno Sergi ormai non più in pericolo di vita. I sanitari hanno ricucito tutte le ferite alla testa, alle spalle e al torace e tra pochi giorni potrebbe già profilarsi il ritorno a casa.

Dinamica sconcertante

Notizie queste che hanno restituito Nicotera alla sua normalità dopo la non poca preoccupazione che aveva trovato velocemente spazio nell’intera cittadinanza. La farmacia ‘Medma’ ieri mattina ha ripreso la sua attività e i due farmacisti in servizio, che mercoledì pomeriggio hanno vissuto un brutto momento, stanno sopperendo con l’abituale professionalità all’assenza della titolare. Sul movente del brutto episodio stanno ancora indagando i carabinieri, ma sulla dinamica del brutto episodio non ci dovrebbero essere più dubbi. Mercoledì scorso, intorno alle 19, Riccardo Proto entra nella farmacia ‘Medma’ e chiede di parlare con Antonio Nazareno Sergi, che solo casualmente, rientrando da Reggio dove lavora come informatore scientifico, era passato da Nicotera per salutare la moglie e sistemare un’anomalia del computer.

Nessuno riconosce il giovane che si avvia verso l’ufficio dove in quel momento ci sono più persone e, quindi, viene invitato ad aspettare. Riccardo aspetta in un angolo, poi, quando si rende conto che nell’ufficio c’è solo la persona che cerca, s’infila dentro con decisione, le si avvicina alle spalle e, cogliendolo di sorpresa, comincia a colpirlo con un coltello di genere vietato. La moglie accorre in soccorso del marito, ma viene allontanata con forza e spinta contro gli scaffali. Il trambusto e le urla fanno accorrere nella stanza i due dipendenti e l’accoltellatore ne approfitta per scappare.

Travolto dai fatti

Sporco di sangue e ferito alla mano destra, raggiunge un bar del centro storico e chiede soccorso. Con sé ha ancora il coltello. I proprietari del locale gli prestano le prime cure e notano lo stato confusionale del ragazzo che confida loro di aver ‘ammazzato’ una persona dimostrandosi consapevole che sarebbe stato arrestato. Si porta, quindi, sulla porta d’ingresso dove, in stato di piena agitazione, aspetta l’arrivo dei Carabinieri che lo stavano già cercando per tutta la città.

Arrivati subito sul posto, i militari dell’Arma di servizio nella caserma di Nicotera Marina lo prendono in consegna e, nello stesso tempo, sequestrano il coltello gettato nel cestino della spazzatura. Per Riccardo Proto, su disposizione dell’autorità giudiziaria, si spalancano le porte del carcere. Una vicenda decisamente triste anche perché il ragazzo s’è cresciuto a Nicotera, dove ha frequentato anche le scuole superiori per poi trasferirsi a Firenze assieme ai genitori che avevano ceduto la farmacia di Nicotera per aprirne un’altra nel capoluogo toscano.

Un dura prova

Gli affari, però, non sono andati per come progettato e i genitori sono stati travolti tanto dalla crisi economica che dall’intervenuta separazione. Evento questo che potrebbe aver inciso e non poco sulla psiche del ragazzo sino a spingerlo ad un gesto inconsulto. Per lui si profila un lungo calvario, ma va sottolineato che in città tutti lo ricordano come ragazzo educato e rispettoso, nonché per la sua passione per i ‘giganti’ tanto che assieme ad un paio di coetanei aveva creato un gruppo che spesso percorreva la vie di Nicotera regalando allegria a turisti e residenti. Per Riccardo ricordi lontani. Ora la vita lo mette di fronte a nuove dure prove. Ci vorrà tanta forza, tanto coraggio e tanto affetto familiare per non soccombere.

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