Nicotera, la Cultura riparte con un dibattito sul cardinale Ruffo di Calabria

Occasione per riaccendere i riflettori sulla controversa figura del prelato di San Lucido è stata la presentazione del libro del prof. Giuseppe Caridi a lui dedicato

Interessante convegno nell’aula consiliare del Comune di Nicotera per parlare del cardinale Fabrizio Ruffo, figura controversa, ma di sicuro valore, che contrassegnò, col fervore delle sue idee e delle sue azioni, la storia degli ultimi decenni del Settecento, nonchè quella dell’inizio Ottocento sino all’anno della sua morte avvenuta il 13 dicembre 1827 a Napoli. Occasione per riaccendere i riflettori su un periodo non semplice della storia è stata, appunto, la presentazione del libro “Il cardinale Ruffo e la straordinaria avventura del 1799” di Giuseppe Caridi, che, dopo aver insegnato a lungo Storia moderna nell’Università di Messina, è attualmente docente di Storia dell’Europa nella “Scuola superiore del mediatori linguistici” di Reggio Calabria.

Pino Leone e Giovanni Bianco

Pino Leone e Giovanni Bianco

In una sala gremita di persone alquanto attratte dal tema in discussione, ad avviare i lavori è stato il consigliere comunale Pino Leone, che, oltre a portare il saluto dell’amministrazione comunale, ha fornito anche cenni biografici sulla vita dell’autore. Apprezzato anche l’intervento del console del Touring Club Italiano, Giovanni Bianco, che ha ringraziato il prof. Caridi per aver scelto di presentare il suo libro a Nicotera, che fu dimora della famiglia Ruffo. Bianco si sofferma, a larghe linee, sulla figura del cardinale calabrese, che, a suo avviso, “potrebbe essere meglio approfondita soprattutto alla luce della narrazione espositiva del prof. Caridi, che, come al solito, trascina ed immedesima gli astanti nel periodo storico di interesse”. A dialogare con l’autore è stato Antonino Romeo, membro della “Deputazione di storia patria” per la Calabria.

Dialogo con l’autore

Il loro dialogo viene accompagnato da convinti applausi anche perché riesce a tenere costantemente viva l’attenzione dei presenti. Un dialogo denso di dati e di valutazioni che hanno consentito la ricostruzione della vita del cardinale Ruffo, prelato che, dopo aver ricoperto importanti incarichi nella Santa sede, ebbe l’abilità di mettersi alla testa di un esercito inizialmente striminzito per poi avviare, con successo, una campagna di reclutamento che lo portò ad avere sotto il suo comando circa trentamila soldati pronti a dare la vita per riconquistare il Regno di Napoli caduto in mano ai giacobini francesi. Si deve a loro la fondazione della “Repubblica napoletana”. Le sue capacità tattiche e strategiche lo portarono, in pochi mesi, alla riconquista di Napoli, che ritornò in mano a Ferdinando IV.

Il declino del cardinale

Il valore messo in campo alla testa dell’esercito sanfedista non gli bastò per salvare la vita dei giacobini napoletani che, anche grazie anche al venir meno degli impegni presi dalla corona e da Orazio Nelson, divenuto uomo di fiducia della regina Maria Carolina, ormai con poca fiducia nel prelato calabrese. A poco a poco, il cardinale Ruffo venne messo da parte e preferì rientrare a Roma. Accolto con freddezza nella capitale, tornò nuovamente a Napoli dove morì nel 1827. Al termine del dialogo con l’autore entra i campo anche il pubblico con domande tese a chiarire alcuni aspetti della personalità del cardinale Ruffo. Alla fine tutti soddisfatti e tutti accomunati da scroscianti applausi.

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