Noi Moderati rompe il silenzio: elezioni provinciali inutili. Il sistema è al collasso e Vibo ne è la prova

Il segretario Brosio attacca la legge Delrio, denuncia l’isolamento di L’Andolina e invita i parlamentari calabresi a una riforma radicale: non è una fuga, è una battaglia

Nel caos politico che accompagna le imminenti elezioni provinciali, Noi Moderati rivendica di essere stato il primo partito del territorio a sollevare una questione che oggi molti, a distanza di settimane, iniziano a riconoscere: questa tornata elettorale è priva di senso politico. A sostenerlo è il segretario provinciale Nicola Brosio, che punta il dito contro la legge Delrio, nata come riforma transitoria in vista dell’abolizione delle Province e mai completata. Il risultato, spiega, è “un sistema istituzionale monco e distorto”.

L’Andolina come Nerone

L’Andolina come Nerone

Secondo Brosio, gli effetti di questo impianto si vedono in tutta la loro distorsione proprio a Vibo Valentia. Il presidente Corrado L’Andolina – eletto dai sindaci ma non sfiduciabile – sarebbe diventato “un’autorità isolata, impermeabile alla sua stessa maggioranza, estranea alla responsabilità politica”. Un presidente che, metaforicamente, “suona la lira mentre la città brucia”, incapace di interpretare il ruolo istituzionale in un momento di evidente crisi del territorio.

Una frattura senza precedenti

La prova più tangibile di questo collasso, sottolinea il segretario, arriva dai territori dell’area montana, dove alcuni consigli comunali – tra cui Serra San Bruno – hanno deliberato di lasciare la provincia di Vibo per tornare sotto Catanzaro. Una scelta definita “gravissima” e inedita negli ultimi decenni. Non una rivendicazione identitaria, ma il sintomo di un sistema che non garantisce rappresentanza: “I consiglieri provinciali non contano nulla, i territori sono ignorati, molte aree sono al limite della sopravvivenza amministrativa e infrastrutturale”.

Denuncia non disimpegno

Da qui la decisione di Noi Moderati di non presentare liste. Una scelta che, afferma Brosio, “non è fuga ma gesto politico responsabile”: non legittimare un meccanismo che ha svuotato le Province di ruolo e credibilità. E aggiunge: “Registriamo con piacere che anche altri partiti, inizialmente orientati a partecipare, stanno convergendo sulla nostra stessa posizione”.

Appello ai parlamentari

La linea del partito non si ferma al ritiro dalla competizione. Brosio chiama in causa i parlamentari del territorio, compreso Riccardo Tucci (M5S), invitandoli a farsi promotori di una revisione profonda della legge Delrio. L’obiettivo è chiaro: ripristinare l’elezione diretta, restituire alle Province dignità costituzionale e capacità amministrativa, ricucire la distanza tra istituzioni e territori.

Una battaglia che parte da Vibo

“Da Vibo Valentia deve partire una iniziativa popolare chiara e univoca”, conclude Brosio. “La nostra è una denuncia, una proposta e una battaglia. E Noi Moderati continuerà a guidarla con coerenza e responsabilità”.

© Riproduzione riservata

Ti potrebbe interessare...

Il segretario Brosio attacca la legge Delrio, denuncia l’isolamento di L’Andolina e invita i parlamentari calabresi a una riforma radicale: non è una fuga, è una battaglia
Una lectio magistralis seguita da un recital dedicato a Chopin incanta il pubblico della Pinacoteca di Brera. Il direttore Crespi: un onore accogliere il Maestro. In arrivo le date di Crotone e Namur
Scontro tra due auto allo svincolo autostradale. Sul posto l’equipaggio Pet Vibo 2: il ferito presenta un trauma cranico

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Vibo Valentia n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019. Direttore Responsabile: Nicola Lopreiato
Noi di Calabria S.r.L. | P.Iva 03674010792