“#NonCiFermaNessuno”, il tour di Luca Abete fa tappa all’Università Magna Graecia

Oltre 400 partecipanti hanno animato l’Auditorium “Salvatore Venuta”. Testimonianze toccanti, come quella di Teresa Manes, madre di Andrea Spezzacatena, hanno ricordato l’importanza delle parole e del rispetto

E’ approdato all’Università Magna Graecia di Catanzaro, per la tappa calabrese del tour nelle università, #NonCiFermaNessuno, il laboratorio permanente dei linguaggi della comunicazione ideato nel 2014 da Luca Abete che si presenta al pubblico come un luogo di ascolto, confronto e dialogo. Come si combatte il disagio giovanile? È la domanda che da 11 anni muove i fili di #NonCiFermaNessuno. L’obiettivo è scacciare la solitudine e accrescere la fiducia nei giovani.

Confronto e ascolto

Confronto e ascolto

“Gli studenti – afferma l’inviato di Striscia la notizia – non assistono, agiscono. Odiano i sermoni, vogliono vibrazioni. Cercano un confronto con chi non li giudica, ma li ascolta. Non vogliono subire un messaggio: preferiscono stimoli coerenti con la loro sensibilità, da reinventare attraverso una rivoluzione silenziosa”.

Oltre 400 studenti

Un messaggio chiaro, è scritto in una nota, accolto con grande sensibilità dagli oltre 400 studenti dell’Auditorium Campus Salvatore Venuta dell’Ateno catanzarese che hanno preso parte alla sesta tappa del tour italiano. “Siamo stati travolti – ha aggiunto Abete – da un urlo che diventa abbraccio. Da un vento che scalda il cuore e scolpisce parole nuove capaci di infondere coraggio, autostima e nuove consapevolezze. Come? Portando a Catanzaro il rialzismo 2.0. Cioè quella capacità di gestire una caduta pensando già alla ripartenza. Ma non più ragionando come singolo, ma come comunità. Trasformando la resilienza personale in un’energia sociale capace di dare forza a tutti”.

Teresa Manes

Un messaggio forte è stato lanciato da Teresa Manes, la mamma di Andrea Spezzacatena, il 15enne che nel 2012 si è tolto la vita perché deriso dai compagni di classe che lo avevano soprannominato “ragazzo dai pantaloni rosa”. “Il bullismo, anche quello verbale, non è una ragazzata – ha detto la fondatrice dell’Associazione Italiana Prevenzione Bullismo -. Il mio Andrea pensava di resistere ma quelle parole sono entrate dentro di lui lasciandolo in un abisso. È fondamentale riflettere sul peso delle parole perché le parole sono vive, servono a costruire ma anche a uccidere. Con il giusto atteggiamento, l’unione e il gruppo giusto può cambiare davvero lo stato delle cose”.

Pasquale Pollinzi

Il Premio #NonCiFermaNessuno è stato conferito a Pasquale Pollinzi, dottorando in Diritto europeo che da 12 anni combatte contro un linfoma di Hodgkin. “Non sono un supereroe – ha detto – ma una persona normale che combatte da quando ha 14 anni. Oggi ne ho 27 e sto vivendo un viaggio: di sofferenza sicuramente, ma fatto di vita. In questi anni mi sono diplomato, laureato e adesso sto svolgendo un dottorato. Ai ragazzi dico che di fronte a una difficoltà c’è sempre la soluzione, tutto quello che viene dopo si ridimensiona”.

Tra le tappe più forti

“A Catanzaro – ha concluso Abete – è stato stupendo, adesso corriamo per la prima volta a Cagliari per la penultima tappa. Questa alla ‘Magna Graecia’ è stata tra le tappe più forti del tour 2025: 400 studenti in aula, centinaia di feedback raccolti, decine di uscite media. I numeri più belli sono però quelli che mi confidano i ragazzi: 8 su 10 dichiarano di sentirsi meglio dopo una tappa del nostro tour. È un risultato strepitoso che ci sprona a fare sempre meglio perché Non Ci Ferma Nessuno!”. (Ansa)

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