Nuova sede per la Compagnia dei carabinieri di Tropea, Piserà propone il Preventorio

L'idea di collocare la caserma nello stabile confiscato a famiglie appartenenti alle cosche della 'ndrangheta sembra essere sfumata

“Siamo a un bivio: o si individuano soluzioni concrete e immediate o si rischia seriamente di perdere la sede della Compagnia dei Carabinieri di Tropea”.

A lanciare l’allarme è Antonio Piserà, ex consigliere comunale di Tropea, che interviene pubblicamente in merito all’indagine di mercato avviata dalla Prefettura di Vibo Valentia per individuare un immobile da destinare a sede della Compagnia dell’Arma. Piserà rilancia una proposta concreta: l’utilizzo dell’immobile noto come “Preventorio”, sito in località Marina Vescovado e di proprietà dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia.

“Parliamo di una struttura ampia, accessibile – sottolinea – già utilizzata fino a poco tempo fa da uffici pubblici come l’Asl e l’Ufficio del registro, dotata di spazi logistici e operativi ideali per ospitare uomini, mezzi e funzioni della Compagnia”, spiega.

Il caso sollevato nel 2018

Ma non è tutto. L’ex consigliere ricorda inoltre di essere stato tra i primi a sollevare la questione già nel 2018, quando indirizzò all’allora Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, una proposta ufficiale per destinare alla caserma dei Carabinieri l’immobile confiscato alla criminalità organizzata in località Rocca Nettuno.

“Quell’iniziativa – precisa Piserà – diede l’impulso all’iter istituzionale che ha portato il bene in questione sotto la gestione dell’Arma e dell’Agenzia del Demanio. Ma da allora, dopo alcuni contatti tra le parti, tutto è fermo. E intanto quell’immobile, simbolo di legalità e riscatto civile, si sta deteriorando nell’abbandono, vanificando ogni sforzo fatto finora”.

Appello a Prefetto e vertici dell’Arma

Da qui l’appello diretto di Piserà al Prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, e al Comandante Provinciale dei Carabinieri, Colonnello Luca Toti, affinché le proposte vengano prese in seria considerazione.

“Abbiamo le soluzioni. Serve adesso solo una volontà politica e amministrativa chiara per restituire dignità istituzionale alla presenza dello Stato a Tropea. Non possiamo permetterci di perdere un presidio così importante. Sarebbe un danno per tutta la comunità”.

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