Ha scelto di togliersi l’ermellino, con un gesto semplice ma carico di significato, e di posarlo sulle spalle del suo successore. Così Nicola Leone ha passato il testimone a Gianluigi Greco, nuovo rettore dell’Università della Calabria. In quell’istante, nell’Aula Magna “Andreatta” gremita in ogni ordine di posto, il silenzio si è fatto denso di emozione, subito rotto da un lungo applauso che ha accompagnato l’abbraccio tra i due. È stato il simbolo di una transizione nel segno della stima reciproca e di un amore profondo che li accomuna ad un ateneo che ha visto entrambi crescere da studenti a professori, e scalare ruoli dirigenziali fino ad arrivare in cima alla governance.
L’Orchestra
L’Orchestra
L’intensa cerimonia è stata introdotta e moderata dal decano, professor Francesco Altimari, e accompagnata dall’esibizione dell’orchestra del Conservatorio “Giacomantonio” di Cosenza e dal coro Univocalis. I discorsi di Leone e di Greco sono stati interrotti a più riprese dagli applausi di una comunità universitaria partecipe e unita.
Rettore uscente
L’intervento del rettore uscente – concluso da una calorosa standing ovation – ha ripercorso le principali sfide affrontate e i risultati conseguiti durante il mandato, restituendo il quadro di un ateneo profondamente rinnovato, solido e in crescita costante. Leone ha rivelato anche alcuni retroscena delle vicende più significative risolte nel corso del rettorato, tra cui figurano il recupero dei 6 milioni di euro bloccati da oltre trent’anni nei conti di Agenzia del Mezzogiorno, la definizione del contenzioso ventennale sull’ex Cud, oggi trasformato in Polo per l’Innovazione, la regolarizzazione urbanistica dell’infrastruttura di ricerca STAR, la ripresa dei lavori nelle residenze universitarie Rocchi incompiute e l’accordo per il nuovo ospedale universitario a Rende, in sinergia con la Regione Calabria.
Risultati
Sul piano dei risultati, Leone ha sottolineato come l’Unical dal 2019 ad oggi abbia registrato una crescita record di iscrizioni (+40%), l’attivazione di 14 nuovi corsi di laurea e 8 magistrali internazionali, l’apertura di Medicina a Rende e Crotone, con 4 corsi e 11 scuole di specializzazione e il rafforzamento del diritto allo studio con con zero idonei non beneficiari e nessun aumento delle tasse nell’intero mandato. L’ateneo ha inoltre potenziato la propria capacità di ricerca e innovazione: 18 chiamate dirette di scienziati da prestigiose università di tutto il mondo (da Oxford a Yale, da Londra a Parigi), 230 assunzioni e 380 promozioni di docenti, oltre 1 miliardo di euro in progetti di innovazione con 700 imprese e la nascita dell’ecosistema Tech4You, finanziato per 119 milioni di euro.
Settore gestionale
Importanti anche i risultati in ambito gestionale e infrastrutturale: 160 progressioni e 200 nuove assunzioni di personale tecnico-amministrativo, digitalizzazione completa dei processi, riorganizzazione degli uffici, triplicazione del patrimonio non vincolato (da 14 a 48 milioni di euro) e oltre 1 milione di euro di risparmio energetico annuo.
In testa alla classifica
“Un ateneo – ha sottolineato Leone – che oggi è il migliore grande ateneo d’Italia per il Censis, si colloca stabilmente nei principali ranking internazionali (QS, THE, ARWU) in cui gli studenti sono i più soddisfatti del Paese (AlmaLaurea)”.
Ringraziamenti
Leone ha poi rivolto un ringraziamento a tutta la comunità universitaria – studenti, professori, ricercatori e personale tecnico-amministrativo – sottolineando che i successi ottenuti sono frutto di un impegno collettivo: “Lascio un ateneo cresciuto, divenuto l’orgoglio dei calabresi, con una solida reputazione nazionale e internazionale, e riconosciuto come un’eccellenza del Sud. Lascio una comunità accademica coesa che ha mostrato un forte senso di appartenenza e la resilienza necessaria ad affrontare anche le sfide più complesse”.
Contributo alla crescita
Concludendo il suo intervento, Leone ha espresso parole di gratitudine e di fiducia verso il suo successore: “Il nuovo rettore, Gianluigi Greco, ha lavorato al mio fianco per molti anni, prima in Dipartimento e poi lungo tutto il mio mandato, con una piena condivisione di intenti e di visione. Ha già dato un importante contributo alla crescita dell’ateneo e sono certo che saprà condurre l’Unical ancora più in alto”.
Gianluigi Greco
La parola è poi passata al nuovo rettore, Gianluigi Greco, anche lui accolto da una lunga e commossa standing ovation, che guiderà l’Unical per il sessennio 2025–2031. Professore ordinario di Informatica, dal 2018 ha diretto il Dipartimento di Matematica e Informatica. È presidente dell’Associazione italiana per l’Intelligenza Artificiale e guida la task force nazionale sull’IA istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Figura di primo piano nella comunità scientifica e accademica, incarna la nuova generazione di leadership universitaria che unisce visione strategica e competenza tecnologica.
Salda fiducia
L’intervento di Gianluigi Greco è iniziato con i ringraziamenti alla comunità e al rettore Leone, per l’enorme impegno, la dedizione, la passione dimostrati lungo questi 6 anni. Greco ha riconosciuto a Leone di essere stato capace di ricostruire una salda fiducia con il territorio e crearla nelle nuove generazioni, riuscendo a riposizionare l’Unical molto in alto nell’immaginario collettivo e a portarla al centro dei discorsi nazionali e internazionali.
I valori dell’Unical
Ha sottolineato la necessità di custodire i valori dell’ateneo, dei suoi padri fondatori, ma anche di innovarli con coraggio, osando, per costruire un’università capace di parlare al cuore e alla mente delle nuove generazioni. Ha indicato tre “buoni propositi” per il suo mandato: il coraggio di innovare, per proiettare l’ateneo nel futuro pur senza perdere la propria identità; il valore dell’ascolto, come strumento di crescita, confronto e autocritica; e la forza della partecipazione, per promuovere un governo aperto e non autoreferenziale. Ha infine richiamato il valore “commovente” delle istituzioni universitarie, che uniscono e danno senso collettivo, invitando la comunità accademica a camminare insieme per una Calabria più aperta e giusta.
Alla fine, il neo rettore ha citato il concetto del ”transumanar”, simbolico della tensione verso l’oltre: un invito a trasformare l’università in un luogo capace di evolversi e costruire, collettivamente, nuovi orizzonti. Concludendo l’intervento il rettore Greco ha lasciato alla platea la riflessione su una suggestiva terzina dantesca “Trasumanar significar per verba / non si porìa; però l’essemplo basti / a cui esperienza grazia serba” (Paradiso, I, 70).


