“Sto cercando di fare una campagna elettorale col sorriso, dicendo quello che ho fatto, ma anche quello che voglio fare. Agli altri lascio le polemiche, le fake news, i no. Io vorrei che la Calabria fosse tutta quanta una regione del si. E ho sensazioni ogni giorno più positive. In tutte e cinque le province vedo grande partecipazione, grande entusiasmo. Sono molto fiducioso non solo di vincere ma di essere inondato dall’affetto e dall’amicizia dei calabresi”. A dirlo è stato il presidente dimissionario della Regione Calabria e ricandidato Roberto Occhiuto, che ieri sera ha partecipato ad una cena di beneficenza a Catanzaro.
“Io – ha aggiunto – sto parlando delle cose che ho fatto come è giusto perché io mi ricandido e quindi devo fare il consuntivo. Ora ho cominciato a dire anche quello che vorrò fare. Credo di poterlo dire con la credibilità di chi ha realizzato altre cose in questi anni e di chi sa che ci sono tanti problemi e per questo si ricandida. Non è che penso che in quattro anni abbiamo trasformato la Calabria perché nessuno ha la bacchetta magica nemmeno io”.
“Io – ha aggiunto – sto parlando delle cose che ho fatto come è giusto perché io mi ricandido e quindi devo fare il consuntivo. Ora ho cominciato a dire anche quello che vorrò fare. Credo di poterlo dire con la credibilità di chi ha realizzato altre cose in questi anni e di chi sa che ci sono tanti problemi e per questo si ricandida. Non è che penso che in quattro anni abbiamo trasformato la Calabria perché nessuno ha la bacchetta magica nemmeno io”.
Sul tema della sanità, Occhiuto ha replicato al centrosinistra che lo accusa di fallimento sostenendo di stare “riparando ai fallimenti generati da quelli che hanno mandato loro prima di me, da quei commissari che perdevano il piano Covid, che dicevano di essere drogati quando erano intervistati, che non hanno fatto un’assunzione e non hanno investito un euro.
Io sto facendo gli ospedali e i calabresi lo vedono. Siccome 2.500 persone sono andate in pensione, se se non avessi fatto 5.000 assunzioni oggi gli ospedali sarebbero chiusi. Se non avessi preso i medici cubani, per i quali sono stato molto criticato, molti ospedali sarebbero in difficoltà. Ho chiuso i bilanci di aziende sanitarie che non lo facevano da 12 anni con quei commissari che mandavano loro”.
“L’obiettivo – ha detto Occhiuto – è quello di liberarci dalle due camicie di forza che abbiamo. il commissariamento e il piano di rientro. Dopodiché potrò governare la sanità con la stessa determinazione con cui ho governato il turismo, sviluppando gli aeroporti, l’agricoltura, facendo le riforme ai consorzi di bonifica, i rifiuti. Anche nella sanità faremo un grande piano di assunzioni, anche di medici pensionati che stanno fuori dalla Calabria e che ora non posso chiamare dando loro incentivi perché i ministeri non me lo consentirebbero per via del commissariamento. Liberatomi di queste due camicie di forza, vedranno i calabresi risultati mai ottenuti in vent’anni.
La sanità è un problema dappertutto. Noi siamo in controtendenza. La Calabria è la regione che è cresciuta di più nel punteggio Lea. Non sono dati di cui bisogna gioire perché c’è ancora tantissimo da fare. ma finalmente si sta ricostruendo dopo anni dove si è pensato solo a distruggere”. Quanto alla fine del commissariamento, Occhiuto ritiene che potrebbe avvenire nelle prossime settimane. “Stavamo rinegoziando – ha detto -. Ho chiesto di negoziare un piano che non sia capestro per la Calabria. Dovevamo farlo ad agosto. Non ci siamo messi d’accordo sulla bozza ma non con i ministri ma con i tecnici della ragioneria, con i quali, voi sapete, non ho storicamente un ottimo rapporto”. (Ansa)