Occhiuto vince ma non stravince: il padrone dimezzato di una Calabria sempre più stanca

Il governatore si ferma al 57%: solo 22mila voti in più rispetto al 2021, mentre l’affluenza crolla al 43%. Tridico sbaglia la campagna, e il centrosinistra si conferma irrilevante

Roberto Occhiuto ha vinto ma certamente non ha stravinto. L’attesa di Occhiuto era di sfondare il muro del 60% per divenire il padrone assoluto della Calabria. Significativo a proposito è la sua intervista al Tg3 Calabria delle 19,30 di ieri quando alla giornalista che comunicava il dato parziale che lo dava al 59%, lui l’interrompeva e affermava che certamente avrebbe superato il 60% alla fine dello spoglio.

Dati reali significativi

Dati reali significativi

Invece Roberto Occhiuto si ferma al 57%. I dati reali sono ancora più significativi. Occhiuto prende 453.926 voti. Nel 2021 prese 431.675. Quindi prende in più rispetto a 4 anni fa poco più di 22 mila voti. Si tenga conto che non è nemmeno il dato più alto in assoluto che un presidente va a prendere se si considera che Mario Oliverio nel 2014 arrivò a prendere 490 mila voti e la Santelli nel 2020 prese 445 mila voti.

L’elezione di Scopelliti

Non parliamo poi dell’elezioni di Scopelliti nel 2010 quando prese circa 615 mila voti e andarono a votare il 58% dei calabresi. Per non parlare di Agazio Loiero che nel 2005 arrivò a superare i 660 mila voti con un affluenza del 59%. In 15 anni si passa dal 58% dei calabresi che vanno a votare al 43%, il dato più basso in assoluto di tutti i tempi. In pratica solo il 25% dei calabresi aventi diritto al voto hanno votato per Roberto Occhiuto. Quando poi si dice che Occhiuto tra Forza Italia e Occhiuto Presidente ha eletto 11 consiglieri regionali sui 19 del centro destra questo significa poco visto che la Lega prende un consigliere in più e Fratelli d’Italia mantiene i 4 consiglieri e aumenta in voti. Quindi Occhiuto ha vinto ma non è il trionfo elettorale che si tenta di descrivere dopo anni di controllo assoluto delle leve di potere tra Presidente di Regione, Commissario alla sanità e anche commissario all’edilizia sanitaria. In piu’ ha scelto modo, luogo e tempi dello scontro elettorale.

Il sistema di potere

Roberto Occhiuto ha vinto perché in quattro anni di governo ha messo su un sistema di potere che si basa su vecchie politiche fallimentari di sviluppo ( vedi rigassificatori) e su metodi clientelari diretti di raccolta del consenso incartati in un’immagine sfavillante di nuovismo ( vedi capodanno rai, voli Ryanair, Vinitaly and the city). Un’opposizione silente sulla Calabria dello spettacolo di Occhiuto che più volte ho cercato di analizzare.

Tridico: risultato pessimo

Tridico perde arrivando a prendere 330.813 al 41,73%. Perde per 120 mila voti. Nel 2021 il centro sinistra si presentò diviso: Amalia Bruni prese 219.389 pari al 27,68% e Luigi de Magistris arrivò a 128.204 voti pari al 16,17%. Aggiungiamo al conteggio anche i 12.838 voti presi da Mario Oliverio pari all’1,70%. Abbiamo un totale di 360,431. Significa che Tridico perde rispetto al 2021 circa 30 mila voti. Si sa che in politica la somma non fa il totale, è chiaro che un 20/25% dei calabresi che votarono De Magistris come atto di rottura verso la politica tradizionale non si sono riconosciuti nella candidatura Tridico. Significativo è il calo del 2% dei votanti nella provinicia di Cosenza e di oltre il 12 % nella città di Cosenza che passa dal 65,26 dei votanti nel 2021 al 53,86 % di oggi. Ci fu Mimmo Lucano che da solo prese oltre mille voti di preferenza in città. In totale nella circoscrizione Nord prese oltre 4 mila voti. In tutta la Calabria arrivò a oltre 10 mila. Questa volta candidato con AVS viene escluso dalle liste e ciò porta AVS a non raggiungere nemmeno il 4% per entrare nel consiglio regionale.

Le Circoscrizioni e il voto

Occhiuto nella circoscrizione Nord prende 154 mila voti con il 51,70%, mentre 4 anni fa prese 155,884 voti con il 51,32%. Quindi in termini assoluti perde circa due mila voti. Tridico invece arriva a 140.657 voti pari al 47,20. mentre nel 2021 avevamo la Bruni che prese 80,219 voti e De Magistris che arrivò a 62.952. Totale circa 148 mila voti inclusi anche i quasi 5 mila voti di Oliverio. In pratica Tridico lascia ottomila voti potenziali che si rifugiano nell’astensionismo. Questo dato completa l’effetto astensionismo in cui si è rifugiato parte del voto di De Magistris.
Nella circoscrizione centro Occhiuto prende 156,479 voti pari al 56,71% mentre nel 2021 prese 147,346 con il 53,66%. Mentre Tridico prende 116.706 pari al 42,30%. Amalia Bruni aveva preso 85.881, De Magistris 36,745, Oliverio 4,694. Totale 127,320. Tridico perde 11.000 voti.

Effetto Ryanair a Reggio

La differenza maggiore la fa la Circoscrizione Sud dove Occhiuto arriva a prendere 143,372 con il 65,53% mentre nel 2021 prese 128,405 con il 59,92%. Un aumento di 15 mila voti. A Reggio Calabria città Occhiuto arriva a 44.852 voti con il 61,49 contro i 35,222 voti del 2021 pari al 53,66%. Siamo a oltre 9 mila voti in più nonostante fosse candidato per il centro sinistra Falcomatà il sindaco  della città. Questo è un dato ascrivibile all’effetto Capodanno Rai di meno e soprattutto all’effetto Ryanair con la venuta del ceo Eddie William e su cui come vedremo dopo Tridico non ha aperto bocca. Tridico invece arriva a 73.450 con il 33,57%, mentre nel 2021 Amalia Bruni arrivò a 53.289, De Magistris a 28,507, Oliverio a 4.092. Totale 85.880. Siamo ad altri 12 mila voti persi. Va detto a conclusione di questa analisi che raccogliere da parte di un candidato tutti i voti raggiunti da tre non è impresa facile e scontata in ogni caso. Se poi si aggiungono valutazioni politiche diverse allora si ha quel 20/25% di astensione dei votanti De Magistris.

Tanti gli errori politici

Quella di Pasquale Tridico era la migliore candidatura ? Non lo sapremo mai. Di certo le potenziali alternative in campo PD non hanno brillato molto. Falcomatà viene eletto arrivando però secondo con appena 10 mila voti di preferenza che non è certamente molto per un sindaco dopo nove anni di amministrazione. Alecci ha un buon risultato sopra le 12 mila preferenze ma di certo non sarebbe stata una candidatura vincente in tutta la Calabria. Ma la politica non si fa con il senno di poi. La responsabilità di Tridico è di aver sbagliato campagna elettorale. Va a suo merito l’aver girato la Calabria da Nord a sud, paese per paese.

Quelle cose non dette

Aver acceso i riflettori sulla Calabria emarginata, periferica, sofferente. Ma questo da solo non bastava. Così come non bastava da solo porre il problema della sanità girando ospedali per ospedali. Tridico non è riuscito o non ha voluto denunciare il sistema di potere creato da Roberto Occhiuto in nessun campo. Non ha mai parlato degli sprechi e dell’inutilità nello specifico della Calabria film Commission, degli Eventi alla Magna Graecia film Festival, dei capodanni Rai, della politica dei trasporti delegata alla Ryanair. E abbiamo visto quanto ha inciso l’effetto Ryanair sul voto a Reggio Calabria. Non ha mai saputo ribattere con forza sui nuovi Ospedali in costruzione che Occhiuto ha citato in ogni dove. E non è riuscito a ribattere mai sull’accusa che la sanità in Calabria è in crisi per colpa di Conte che ha nominato Cotticelli come commissario. Ma soprattutto Tridico non ha mai posto la questione che si andava a votare per un avviso di garanzia a Occhiuto che non è indice di colpevolezza ma che dalle accuse rivolte nasceva una gigantesca questione politica sulla trasparenza della gestione della regione.

I fatti e le indagini 

Marco Lillo in un articolo uscito su Il Fatto Quotidiano il giorno prima delle elezioni scrive: “… su queste storie in campagna elettorale non è volata una mosca. La separazione dei fatti emersi dalle indagini dalla politica è ancora più insensata stavolta perché proprio Occhiuto ha incrociato i presunti binari paralleli chiamando l’ordalia del voto, che tutto avrebbe giustificato. Invece i cittadini voteranno senza che nessuno gli abbia spiegato i fatti”. E conclude: “Sarà per una prossima campagna elettorale”. In più alla fine della campagna elettorale si sono invertite le parti in campo. Occhiuto faceva il professore che bacchettava Tridico invece di essere lui a dover rispondere della sua gestione. Queste le colpe di Tridico che possiamo riassumere in un 30%.

Centrosinistra inconsistente

La gran parte delle colpe, un buon 70% è dei partiti della coalizione, dei consiglieri regionali e dei parlamentari calabresi. Un dato anche qui è significativo: su 9 consiglieri di minoranza ben 7 non vengono rieletti + Bevacqua che già aveva rinunciato capendo l’area che tirava. Quando andavamo a scuola nel mese di maggio si affrontavano le interrogazioni finali. Si cercava di colmare tutto quello non studiato in un anno in poche ore. Lo stesso hanno fatto i partiti politici dal Pd al M5S. In un mese hanno tentato prima di trovare un candidato unitario e poi di fare una campagna elettorale. Solo che impreparati erano e impreparati sono rimasti non avendo mai voluto vedere e denunciare il sistema di potere che Roberto Occhiuto ha creato in 4 anni di gestione della regione. Anche perché quasi tutti i consiglieri regionali erano intenti a curare il proprio collegio di appartenenza e quindi perché inimicarsi Roberto Occhiuto?

Lontani dalla società civile

In Calabria il centro sinistra non perde perché è troppo radicale. Perde proprio per il suo opposto, perché è troppo accondiscendente, lontano dalla società civile, dai problemi della gente, vive troppo nei palazzi e sui social. Adesso c’è chi teorizza che si vince al centro. Infatti si è visto la percentuale che ha preso in Calabria la cosiddetta Casa Riformista uno striminzito 4%. E in più Roberto Occhiuto ha lanciato l’esca per il prossimo trappolone: “bisogna pacificare la Calabria”. Più pacificato del vecchio consiglio regionale non si può dove mancava poco che i consiglieri di opposizione facessero una standing ovation a Occhiuto sul suo avviso di garanzia. L’ opposizione in questi anni non è mai esistita in Calabria e soprattutto nel Consiglio regionale. Tutto ciò sono temi che scrivo da mesi e mesi. Nessuno mai mi ha risposto. Perché tra le altre cose siamo di fronte anche ad atteggiamenti spesso superbi, diffidenti e da primi della classe. Purtroppo devo ripetere ciò che ho scritto qualche mese fa: Con questo gruppo dirigente in Calabria la sinistra non vincerà mai.

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