Si terrà domani (mercoledì 16 luglio) davanti al Gip Francesco De Nino l’incidente probatorio per stabilire le condizioni psichiche di Francesco Di Cello, il 64enne accusato di aver ucciso con un colpo di pistola il figlio Bruno, la mattina del 2 maggio, in località Marinella di Lamezia Terme.
La richiesta è stata avanzata dalla Procura di Lamezia per accertare la capacità di intendere e di volere dell’uomo al momento dell’omicidio.
La richiesta è stata avanzata dalla Procura di Lamezia per accertare la capacità di intendere e di volere dell’uomo al momento dell’omicidio.
Nel pomeriggio di domani è previsto il contraddittorio tecnico tra la difesa, rappresentata dagli avvocati Giuseppe Spinelli e Renzo Andricciola, assistiti dal consulente di parte Gregorio Cerminara, e il professore Ferracuti, lo psichiatra incaricato dal giudice per la consulenza peritale.
Di Cello aveva confessato il delitto sin dalle prime ore, ammettendo in sede di interrogatorio di garanzia di aver sparato al figlio al culmine di un litigio. Alla base dell’estremo gesto, secondo quanto emerso finora, un contesto familiare segnato da tensioni continue e disperazione.
L’incidente probatorio sarà determinante per la prosecuzione dell’iter giudiziario: da questo passaggio dipenderà la valutazione della piena imputabilità dell’indagato.