Assenza totale di riscontri rispetto alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Moscato Raffaele Moscato, tra i principali accusatori. Anche se a tirarlo in ballo erano stati anche altri pentiti come Bartolomeo Arena e Andrea Mantella. Le dichiarazioni di quest’ultimi due erano state definite dalla difesa piuttosto “generiche e prive di costanza”.
La prima sezione penale della Corte di Cassazione, nell’udienza del 29 novembre ha annullato con rinvio al Tribunale di Catanzaro il giudizio sull’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip distrettuale di Catanzaro nei confronti di Michele Fiorillo, ritenuto dagli inquirenti una delle figure apicali del gruppo dei cosiddetti “Piscopisani”, in relazione all’omicidio di Michele Palumbo, avvenuto la sera dell’11 marzo 2010 mentre l’assicuratore stava rientrando a casa. I killer lo hanno atteso nel cortile della sua abitazione in contrada Corvo a Vibo Valentia.
La prima sezione penale della Corte di Cassazione, nell’udienza del 29 novembre ha annullato con rinvio al Tribunale di Catanzaro il giudizio sull’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip distrettuale di Catanzaro nei confronti di Michele Fiorillo, ritenuto dagli inquirenti una delle figure apicali del gruppo dei cosiddetti “Piscopisani”, in relazione all’omicidio di Michele Palumbo, avvenuto la sera dell’11 marzo 2010 mentre l’assicuratore stava rientrando a casa. I killer lo hanno atteso nel cortile della sua abitazione in contrada Corvo a Vibo Valentia.
La Suprema Corte ha accolto le osservazioni della difesa rappresentata dall’avvocato Diego Brancia. Per quel delitto, che secondo quanto ipotizzarono gli inquirenti doveva rappresentare un segnale forte contro il boss Pantaleone Mancuso (detto Scarpuni) furono coinvolti anche Rosario Battaglia, Rosario Fiorillo, Salvatore Tripodi, Francesco D’Ascoli e Salvatore Antonio Vita.