Delle sue battaglie ne va fiero. Sa bene che per aiutare la sua comunità deve rimanere dove si trova: nel degradato Parco Verde di Caivano; realtà dove dominano i clan della camorra. Don Maurizio Patriciello, parroco da sempre impegnato anche nella lotta per la tutela del territorio inquinato dalle discariche industriali e dalle sostanze radioattive, è deciso a restare dove si trova e dove vive sotto scorta.
E’ stato lui tanti anni fa ad accendere i riflettori sulla cosiddetta Terra dei Fuochi; ora tiene alta l’attenzione nella lotta alla camorra; al momento opportuno non ha neanche abbassato la testa quando si è trattato di prendere le distanze dalle teorie di Roberto Saviano. Don Patriciello è un sacerdote che ogni parrocchia vorrebbe avere perché solo in questo modo si può sperare di avere dei giovani pronti a seguirlo.
E’ stato lui tanti anni fa ad accendere i riflettori sulla cosiddetta Terra dei Fuochi; ora tiene alta l’attenzione nella lotta alla camorra; al momento opportuno non ha neanche abbassato la testa quando si è trattato di prendere le distanze dalle teorie di Roberto Saviano. Don Patriciello è un sacerdote che ogni parrocchia vorrebbe avere perché solo in questo modo si può sperare di avere dei giovani pronti a seguirlo.
E sarà conferito proprio a lui, al prete coraggioso e di periferia, l’Operatore d’Oro 2024.
La manifestazione, con il relativo premio, giunta alla sua XVII edizione, si terrà a Vibo Valentia nella mattinata del 15 novembre, a partire dalle 9.30, nell’auditorium del liceo classico Michele Morelli, il cui dirigente, Raffaele Suppa, continua ad essere il promotore di un momento di riflessione e dibattito organizzato con il contributo di tutti gli istituti superiori vibonesi. Nella fattispecie, l’IIS Morelli-Colao, il Liceo Scientifico “G. Berto”, il Liceo Statale “V.Capialbi”, l’IIS “ITI-ITG-ITE”, l’IIS IPSEOA “E. Gagliardi”, “De Filippis-Prestia”, con il supporto dell’Associazione “Libera contro le mafie”.
Generalmente la scelta delle istituzioni scolastiche ricade su personalità che si siano particolarmente distinte nella testimonianza e nell’impegno attivo nella lotta alla criminalità organizzata ed alla illegalità diffusa, nonché in difesa dei diritti umani.
Il premio, che vede protagonisti migliaia di studenti coordinati da dirigenti e docenti degli istituti di riferimento, intende proseguire sulla strada della riaffermazione dei valori della pace, della solidarietà, di giustizia e di libertà, nonché dei principi e valori propri della cultura e dell’istruzione, a fondamento della nostra Carta Costituzionale.
Tra i premiati si ricordano, infatti, Edith Bruck, Mimmo Lucano, Nicola Gratteri, Bruno Nardo, Fabrizio Garofalo, Mario Spagnuolo, Don Luigi Ciotti, Don Giacomo Panizza, Marisa Manzini e Camillo Falvo. (foto ansa)