“Legalità e giustizia non sono parole vuote, ma obiettivi concreti da perseguire con determinazione, soprattutto nei territori dove lo Stato deve essere presenza visibile e costante”. Così i sindaci di Mileto e Francica, Salvatore Fortunato Giordano e Michele Mesiano, hanno voluto esprimere la loro piena solidarietà e il loro apprezzamento per l’operazione “Alto impatto” condotta nei giorni scorsi dalle Forze dell’Ordine nelle aree di rispettiva competenza.
Un’operazione articolata e complessa, che ha visto il coinvolgimento del Comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, dell’8º Nucleo Elicotteri, delle unità cinofile, dei carabinieri forestali e dei Comandi Stazione territoriali, in stretto coordinamento con la Procura della Repubblica di Vibo Valentia guidata dal procuratore Camillo Falvo, e con la supervisione del prefetto Anna Aurora Colosimo.
“Non possiamo che essere felici – dichiarano i primi cittadini – per un’iniziativa che rappresenta un segnale forte di presenza dello Stato e di attenzione verso le comunità locali, troppo spesso alle prese con problemi legati alla microcriminalità o alla pressione di contesti opachi. La nostra gratitudine va a tutti coloro che, con professionalità e dedizione, hanno reso possibile questo intervento”.
I sindaci parlano di “massima condivisione” rispetto a queste attività, che “non solo rafforzano la percezione di sicurezza nei cittadini onesti, ma contribuiscono a restituire ai territori amministrati un volto più giusto, più libero, più vivibile”.
“Ci congratuliamo con tutti i protagonisti di questa operazione – prosegue la nota congiunta – e cogliamo l’occasione per augurare buone festività pasquali a chi, anche nei giorni di festa, continua a servire lo Stato con impegno e spirito di sacrificio. L’attività intrapresa – concludono Giordano e Mesiano – deve proseguire con continuità. Solo così si potrà spezzare il senso di impunità e rendere agibili, sicuri e giusti gli ambienti in cui vivono i nostri concittadini”.