Oppido Mamertina, depuratore green in soli sette mesi su terreno confiscato alla ’ndrangheta

Un’opera ad impatto zero, costata 1,6 milioni di euro, che rientra nel piano da 2,6 milioni per uscire dalla procedura d’infrazione UE

Oppido Mamertina, il depuratore ad impatto zero realizzato in tempi da record su un terreno confiscato alle cosche
Stamane il sopralluogo decisivo del subcommissario Antonino Daffinà nell’area dell’impianto con il sindaco

La perfetta sinergia tra l’amministrazione comunale di Oppido, guidata dal sindaco Giuseppe Morizzi e la struttura del subcommissario alla depurazione Tonino Daffinà, da una parte, e l’efficienza di un’impresa, la Cisaf Spa, capace di ottimizzare i tempi dimostrando straordinaria efficienza operativa, dall’altra: sono stati questi gli “ingredienti” necessari ad ottenere un risultato significativo senza sprofondare in quelle lungaggini che trasformano opere necessarie in eterne incompiute: così, questa mattina, ad appena sette mesi dall’avvio dei lavori, è stato consegnato dal subcommissario Tonino Daffinà all’amministrazione, il depuratore di Castellace, frazione di Oppido Mamertina, nel corso di un sopralluogo, effettuato alla presenza dei principali attori coinvolti, impresa e tecnici in primis, nella fattispecie, il direttore dei lavori Fabio Scionti ed il rup Luciano Antonio Macrì.

La perfetta sinergia tra l’amministrazione comunale di Oppido, guidata dal sindaco Giuseppe Morizzi e la struttura del subcommissario alla depurazione Tonino Daffinà, da una parte, e l’efficienza di un’impresa, la Cisaf Spa, capace di ottimizzare i tempi dimostrando straordinaria efficienza operativa, dall’altra: sono stati questi gli “ingredienti” necessari ad ottenere un risultato significativo senza sprofondare in quelle lungaggini che trasformano opere necessarie in eterne incompiute: così, questa mattina, ad appena sette mesi dall’avvio dei lavori, è stato consegnato dal subcommissario Tonino Daffinà all’amministrazione, il depuratore di Castellace, frazione di Oppido Mamertina, nel corso di un sopralluogo, effettuato alla presenza dei principali attori coinvolti, impresa e tecnici in primis, nella fattispecie, il direttore dei lavori Fabio Scionti ed il rup Luciano Antonio Macrì.

Ciliegina sulla torta, l’opera, ad impatto zero, tanto che è persino difficile comprenderne la localizzazione pur essendo sul posto, sorge su uno dei terreni confiscati alle cosche della ‘ndrangheta. Aree che, dopo essere ritornate nelle mani dello stato, divengono fattivamente fruibili per la comunità del centro del Reggino.

L’impianto di Castellace, calcolato per mille abitanti equivalenti, del valore di 1.6 milioni di euro, costituisce, tuttavia, solo uno degli step necessari per tirare fuori il Comune di Oppido dalla procedura d’infrazione comunitaria 2014/2059. L’investimento complessivo, infatti, ammonta a 2,6 milioni di euro e comprende anche il collettamento fognario della frazione Messignadi al depuratore consortile ed il collettamento delle acque reflue al nuovo impianto di fitodepurazione della frazione Castellace, quello inaugurato nella giornata odierna.

Impatto zero

“Siamo davvero soddisfatti – ha commentato a conclusione del sopralluogo decisivo, il subcommissario Tonino Daffinà che agisce in perfetta sinergia con il commissario nazionale Fabio Fatuzzo -. Abbiamo consegnato un depuratore ad impatto zero, in una zona dalla quale sono completamente assenti cattivi odori e, soprattutto, su un terreno definitivamente sottratto dallo Stato alle mani della criminalità organizzata. Credo che, anche e soprattutto per questo motivo, questa rappresenti una giornata memorabile per la nostra terra e per un settore strategico come la depurazione. Un settore particolarmente a cuore al nostro presidente Roberto Occhiuto che lo ritiene una priorità assoluta specie, ma non soltanto, in chiave turistica. Dal canto nostro, stiamo dando un impulso significativo che ci consentirà, a breve, di inaugurare svariati altri impianti in ambito in vari angoli di questa meravigliosa regione”.

Parole di giubilo alle quali hanno fatto eco quelle del sindaco di Oppido, Giuseppe Morizzi, lesto non soltanto a riconoscere al sub-commissario l’attenzione e l’impegno per la realizzazione della prima di una serie di opere, bensì pure di rimarcare “come la ditta appaltatrice si sia rivelata all’altezza del compito, mettendo insieme efficienza e puntualità, un mix fondamentale –ha concluso – per conseguire i risultati auspicati senza finire alle calende greche”.

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