Ormeggi abusivi e spiaggia recintata senza permessi, sequestro della Guardia di Finanza

Due vedette hanno individuato al largo di Bovalino un’area trasformata abusivamente in campo boe, con blocchi cementizi sommersi e natanti alla fonda in zona balneare

Nell’ambito di una serie di attività di controllo disposte dal Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia finalizzate alla tutela degli interessi dell’erario, alla salvaguardia dell’ambiente e alla sicurezza delle centinaia di bagnanti che d’estate si riversano lungo il litorale calabro, nella giornata del 5 agosto, due vedette in forza alla Sezione Operativa Navale di Roccella Jonica, durante una crociera di servizio in acque antistanti il comune di Bovalino, hanno sottoposto a controllo le unità da diporto che effettuavano navigazione in zone destinate alla fruizione balneare.

Strutture invasive

Strutture invasive

Le stesse imbarcazioni risultavano ormeggiate in aree non consentite. Ciò mediante l’utilizzo di strutture invasive realizzate tramite la posa di “corpi morti”, costituiti da blocchi cementizi sommersi a cui viene assicurata una cima ed un corpo galleggiante tipo gavitello, in modo da creare dei punti di ancoraggio nautico. Lo specchio acqueo, di circa 1200 mq ricadente nel comune di Bovalino, risultava di fatto adibito a campo boe, data anche la presenza di numerosi natanti alla fonda. Dall’attività info-investigativa esperita, per lo specchio acqueo in parola, non risultava emessa nessuna ordinanza di interdizione alla balneazione e navigazione oltre che nessun atto amministrativo di concessione demaniale marittima.

Occupazione abusiva

Nel corso del controllo, appurata altresì l’abusiva occupazione di un’area di arenile recintata di circa 3000 mq priva anche questa di titolo concessorio, e pertanto sottoposta a sequestro. Il sostituto procuratore della Repubblica di turno del Tribunale di Locri, informato dei fatti, disponeva di prendere contatti con il locale Ufficio Circondariale Marittimo al fine dell’emissione di un’ordinanza volta a prevenire possibili danni a cose e/o persone e a garantire una maggiore sicurezza dei bagnanti, in quanto la realizzazione di tali strutture d’ormeggio, se non autorizzate, costituisce un pericolo sia ambientale sia di pubblica incolumità. L’attività svolta testimonia il costante impegno delle Fiamme Gialle nel garantire il rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza della navigazione e salvaguardia del paesaggio, contrastando tutti quei comportamenti che arrecano pregiudizio all’ambiente marino.

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