Paese spezzato a Battipaglia, il ministro Salvini tace. Una mazzata per il turismo

I treni dalle 22 di stasera e fino al 26 luglio si fermeranno a Salerno o Battipaglia. Mentre quelli in partenza dal sud faranno capolinea a Sapri

Con un paragone felicissimo avete dato notizia che da stasera fino a venerdì mattina tutti i treni si fermeranno a Battipaglia. Quindi Calabria, Sicilia e Basilicata sono belli e isolati per 4 giorni. Certamente RFI è stata costretta a questa drastica decisione per la situazione insostenibile nel tratto Battipaglia-Sapri dopo lo svio di un treno merci. Quello che mi lascia sbigottito è l’inerzia, il silenzio, il pressapochismo con cui si sta affrontando questo frangente. Il governo non dice nulla. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini non ha pronunciato ad oggi un comunicato. La ministra del turismo Santanchè assente, forse sta ancora predisponendo il piano di intervento per portare i turisti in elicottero a Cortina. Il Presidente della Regione Roberto Occhiuto, anche lui in silenzio. Eppure quando si trattó della chiusura della galleria della Limina, che avrebbe isolato la bassa costa jonica, fece sentire la sua voce.

La notizia sui grandi giornali nazionali fatica a trovare spazio. Eppure in questi momenti servirebbe avere massima conoscenza dei fatti e divulgazione dei piani d’emergenza. Se andate sul sito di trenitalia.com la notizia è imboscata tra le tante altre di chiusura di brevi tratti a livello nazionale. La notizia viene dopo il rallentamento tra Milano e Genova, Torino Genova e Taranto Bari. Se andate su Italo.com nessun comunicato che per 4 giorni Italo ha sospeso l’alta velocità verso la Calabria. Il comunicato di Trenitalia sembra redatto in ostrogoto. Non si capisce se i treni ad alta velocità si fermeranno a Battipaglia e se poi il viaggio continuerà in autobus o meno. L’unica cosa certa è che treni Italia consiglia di non mettersi in viaggio. Purtroppo siamo in alta stagione e molte persone hanno già prenotato alberghi e villaggi. In molti casi hanno già pagato. Cancellare adesso significherebbe perdita di soldi al cliente o un danno economico all’operatore turistico. Tutti si riempiono la bocca a parlare del boom turistico in Calabria. La musica è sempre la stessa da anni. In realtà il turismo in Calabria vive solo per le capacità e il lavoro di molti operatori turistici, il resto è solo chiacchiere e spesso spreco di denaro pubblico. Nessuno chiede nulla alla politica, ma almeno uno straccio di piano d’emergenza pretendetelo difronte ad avvenimenti simili. Ma d’altronde è giusto così. Fin quando non ci sarà uno scatto di indignazione verso questi comportamenti saremo trattati sempre a pesci in faccia. Saremo sempre gli ultimi del mondo. Intanto prepariamoci al caos dei prossimi giorni, e da venerdì riprenderà la narrazione del ponte sullo stretto.
Pino Tassi (tour operator)

La notizia sui grandi giornali nazionali fatica a trovare spazio. Eppure in questi momenti servirebbe avere massima conoscenza dei fatti e divulgazione dei piani d’emergenza. Se andate sul sito di trenitalia.com la notizia è imboscata tra le tante altre di chiusura di brevi tratti a livello nazionale. La notizia viene dopo il rallentamento tra Milano e Genova, Torino Genova e Taranto Bari. Se andate su Italo.com nessun comunicato che per 4 giorni Italo ha sospeso l’alta velocità verso la Calabria. Il comunicato di Trenitalia sembra redatto in ostrogoto. Non si capisce se i treni ad alta velocità si fermeranno a Battipaglia e se poi il viaggio continuerà in autobus o meno. L’unica cosa certa è che treni Italia consiglia di non mettersi in viaggio. Purtroppo siamo in alta stagione e molte persone hanno già prenotato alberghi e villaggi. In molti casi hanno già pagato. Cancellare adesso significherebbe perdita di soldi al cliente o un danno economico all’operatore turistico. Tutti si riempiono la bocca a parlare del boom turistico in Calabria. La musica è sempre la stessa da anni. In realtà il turismo in Calabria vive solo per le capacità e il lavoro di molti operatori turistici, il resto è solo chiacchiere e spesso spreco di denaro pubblico. Nessuno chiede nulla alla politica, ma almeno uno straccio di piano d’emergenza pretendetelo difronte ad avvenimenti simili. Ma d’altronde è giusto così. Fin quando non ci sarà uno scatto di indignazione verso questi comportamenti saremo trattati sempre a pesci in faccia. Saremo sempre gli ultimi del mondo. Intanto prepariamoci al caos dei prossimi giorni, e da venerdì riprenderà la narrazione del ponte sullo stretto.
Pino Tassi (tour operator)

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