Un panorama che toglie il fiato, un luogo ricco di storia, un’idea nata dal cuore: è da qui che prende vita la prima panchina gigante (Big Bench) della provincia di Reggio Calabria, che verrà installata sull’altura di Rovaglioso, a Palmi, il 14 agosto. Si tratta di un’iniziativa promossa dall’associazione ‘Mbuttaturi della Varia di Palmi – corporazione dei Marinai, in collaborazione con l’amministrazione comunale, al fine di valorizzare il territorio, promuovere la cultura e rilanciare un turismo sostenibile e consapevole.
La Big Bench di Palmi sarà collocata su un terreno comunale confiscato alla ‘ndrangheta, trasformandolo in un bene restituito alla comunità. Un gesto simbolico e concreto che unisce bellezza, legalità e memoria. Attorno alla panchina nascerà un circuito naturalistico e culturale che unirà luoghi come lo Scoglio dell’Ulivo, Villa Pietrosa, residenza appartenuta allo scrittore palmese Leonida Repaci, le grotte archeologiche di Trachini, Casa Oliva, Casa Abbagnara e le spiagge di Pietrosa, Tombaro e Buffari.
La Big Bench di Palmi sarà collocata su un terreno comunale confiscato alla ‘ndrangheta, trasformandolo in un bene restituito alla comunità. Un gesto simbolico e concreto che unisce bellezza, legalità e memoria. Attorno alla panchina nascerà un circuito naturalistico e culturale che unirà luoghi come lo Scoglio dell’Ulivo, Villa Pietrosa, residenza appartenuta allo scrittore palmese Leonida Repaci, le grotte archeologiche di Trachini, Casa Oliva, Casa Abbagnara e le spiagge di Pietrosa, Tombaro e Buffari.
La realizzazione della Big Bench è stata possibile grazie a una raccolta fondi popolare online che ha superato ogni aspettativa: decine di cittadini hanno contribuito generosamente, confermando quanto amore e senso di appartenenza esistano ancora verso questa terra. “Abbiamo voluto lanciare un messaggio prima ancora che costruire una panchina: un messaggio di amore per Palmi, per la Calabria, per le nuove generazioni”, afferma il presidente dell’Associazione ‘Mbuttaturi della Varia, Giuseppe Zagari. “Questa panchina – aggiunge – è dedicata a chi ci ha preceduto e ci ha lasciato in eredità il senso profondo del legame con la nostra terra, ma anche a chi verrà dopo di noi, affinché possa continuare a custodirlo”. (Ansa)