Il Parco della Biodiversità, fiore all’occhiello di Vibo Valentia, rischia di trasformarsi nell’ennesimo esempio di incuria urbana e disinteresse civico. Il campo da padel, realizzato con fondi pubblici e pensato per offrire uno spazio moderno e accessibile allo sport, è oggi al centro di una denuncia che arriva direttamente dal Comune.
A parlarne, in un video che circola sui social da questa mattina (guarda qui), è l’assessore allo Sport e all’Impiantistica sportiva di Vibo Valentia, Stefano Soriano, che non nasconde la sua amarezza per la situazione: “Buongiorno, siamo a Feudotto, al Parco della Biodiversità, questo è il campo da padel. Ci tengo a precisare da padel, perché ormai da diversi giorni interveniamo per chiedere ai ragazzi di non giocare a calcio”, spiega l’assessore.
Soriano denuncia un utilizzo improprio dell’impianto, che viene costantemente preso d’assalto da giovani – spesso anche minorenni – che lo trasformano in un campo da calcio. “Giocano col pallone di cuoio, ragazzi piccoli… l’ho detto ai genitori, lo sto dicendo anche ai ragazzi grandi. Ieri sera c’erano ragazzi di 15-16 anni che giocavano”, continua. “Questo è un campo da padel. È stato creato per il quartiere Feudotto, ed è davvero un peccato che gli stessi residenti non se ne prendano cura”.
Impianto a rischio chiusura
Il rischio concreto è che i danni strutturali causati dall’uso improprio – in particolare la rottura dei vetri laterali a causa dei palloni – possano costringere il Comune a chiudere l’impianto. Una scelta estrema, che andrebbe a punire l’intera comunità per il comportamento scorretto di pochi.
“I vetri con il pallone di cuoio si rompono, si danneggiano, i ragazzi avranno danni e il Comune sarà costretto a chiuderlo”, afferma Soriano. “Lo ripeto: questo è un campo da padel. Non si può giocare a calcio, non si può giocare a nient’altro che non sia padel”.
Gestione del Parco della Biodiversità
Intanto, come confermato dallo stesso assessore, gli uffici comunali sono al lavoro per affidare ufficialmente la gestione del parco attraverso un bando pubblico, nella speranza che una maggiore organizzazione possa garantire rispetto delle regole e manutenzione dell’area. “Nel frattempo, vi chiedo: non giocate a padel se non siete autorizzati e, soprattutto, non giocate a calcio”, conclude Soriano.