Parco giochi di piazza Annarumma: i cittadini agiscono, il questore ascolta, il Comune tace

Dopo il gesto clamoroso di Gagliardi, Murmura e Catania e l’incontro col questore Ruperti, il parco è stato riaperto. Ma l’emergenza sicurezza resta e la politica si gira dall'altra parte

Quella che doveva essere un’area di svago per i bambini è diventata il simbolo di un Comune assente e di cittadini esasperati. Stamattina Luciano Gagliardi, Anna Murmura e Salvatore Catania hanno chiuso con un lucchetto il parco giochi di piazza Annarumma, autodenunciandosi pubblicamente (leggi qui). Un gesto clamoroso, maturato dopo che da giorni la Polizia locale aveva segnalato la pericolosità di alcune attrezzature con un verbale rimasto lettera morta presso l’ufficio tecnico comunale.

Quella che doveva essere un’area di svago per i bambini è diventata il simbolo di un Comune assente e di cittadini esasperati. Stamattina Luciano Gagliardi, Anna Murmura e Salvatore Catania hanno chiuso con un lucchetto il parco giochi di piazza Annarumma, autodenunciandosi pubblicamente (leggi qui). Un gesto clamoroso, maturato dopo che da giorni la Polizia locale aveva segnalato la pericolosità di alcune attrezzature con un verbale rimasto lettera morta presso l’ufficio tecnico comunale.

Tutti in Questura

I tre cittadini si sono poi recati in Questura per autodenunciarsi e spiegare le loro ragioni. Ad accoglierli, fatto insolito, il questore di Vibo Valentia, Rodolfo Ruperti, che ha dimostrato una sensibilità rara, ascoltando a lungo le loro istanze e invitandoli a rappresentare agli enti competenti tutte le criticità riscontrate nei parchi cittadini.

La riapertura del parco

Sulla scorta della disponibilità e della sensibilità mostrate dal questore, i tre hanno deciso di riaprire il parco giochi. “Non vogliamo gesti eclatanti – ha dichiarato Luciano Gagliardi, a nome anche di Anna Murmura e Salvatore Catania – ma sicurezza per i bambini. Non si può aspettare la prossima tragedia per intervenire”.

L’assenza del Comune

Questa vicenda – dall’iniziativa choc del lucchetto all’incontro con il questore – mette in evidenza un dato che non può più essere ignorato: i cittadini stanno facendo ciò che il Comune dovrebbe fare. Perché, mentre i social continuano a mostrare immagini di degrado e pericolo in quasi tutti i parchi cittadini, palazzo Luigi Razza resta muto e le opposizioni si dimostrano incapaci di esercitare il proprio ruolo.

Il problema rimane

Il parco di piazza Annarumma oggi è di nuovo aperto, ma il problema di fondo non è risolto. Servono controlli, manutenzione e atti concreti. Serve che chi amministra prenda in mano la situazione e non lasci che siano i cittadini a dover sostituire l’amministrazione per tutelare l’incolumità dei bambini.

Quanto bisogna aspettare?

Questa non è solo la storia di un parco. È la cartina di tornasole di una città in cui la sicurezza dei più piccoli sembra valere meno dell’immobilismo e delle campagne elettorali. E adesso la domanda è una sola: quanto tempo dovrà ancora passare perché qualcuno intervenga davvero?

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