Il gruppo consiliare Guardare al Futuro, commentando le più recenti delibere approvate dal Consiglio comunale di Parghelia, interviene sulla replica del sindaco Landro alle osservazioni dell’opposizione. Una replica che, secondo i consiglieri, “non solo appare priva di contenuti e riscontri concreti”, ma “conferma le difficoltà del primo cittadino ad affrontare un confronto reale sui temi centrali dell’azione amministrativa”.
Il gruppo consiliare Guardare al Futuro, commentando le più recenti delibere approvate dal Consiglio comunale di Parghelia, interviene sulla replica del sindaco Landro alle osservazioni dell’opposizione. Una replica che, secondo i consiglieri, “non solo appare priva di contenuti e riscontri concreti”, ma “conferma le difficoltà del primo cittadino ad affrontare un confronto reale sui temi centrali dell’azione amministrativa”.
Per la minoranza, si tratta di una “difficoltà emersa in modo chiaro anche in sede consiliare, quando, a seguito della questione pregiudiziale sollevata dall’opposizione, il sindaco è apparso in evidente imbarazzo non appena si è fatto cenno a questioni e responsabilità che avrebbero richiesto risposte puntuali”. Da qui il “tentativo di impedire l’acquisizione del documento” presentato da Guardare al Futuro all’ordine del giorno, gesto che l’opposizione considera una “forzatura inutile” e un “segnale di chiusura rispetto al normale confronto democratico”.
È in questo contesto che il gruppo ritiene necessario entrare nel merito dei singoli temi, per “riportare la discussione su atti, responsabilità e fatti concreti”.
Legalità e protocollo antimafia
Sul tema della legalità, Guardare al Futuro chiarisce che “non sono mai stati messi in discussione i rapporti con Prefettura e Forze dell’ordine, ipotesi che sarebbe del tutto fuori luogo. La richiesta avanzata dall’opposizione era un’altra: riunire il Consiglio comunale per assumere una posizione istituzionale condivisa. La proposta di aderire a un protocollo di prevenzione amministrativa antimafia mirava a coinvolgere l’intero Consiglio, in un’unica voce istituzionale a tutela del territorio, degli imprenditori onesti e della legalità concreta. Resta tuttavia l’incomprensione rispetto alle resistenze emerse su questo punto, anche alla luce di precedenti casi in cui iniziative analoghe sono state liquidate da parte della maggioranza come ‘fuffa’”.
Sanità e medico di famiglia
Sul tema del medico di famiglia, Guardare al Futuro ricorda che “il Consiglio comunale ha già assunto una posizione chiara, approvando all’unanimità una mozione presentata dall’opposizione e votata anche dal Sindaco e dalla maggioranza, a tutela della popolazione”. Per quanto riguarda la più ampia crisi della sanità vibonese, il gruppo ribadisce l’”esigenza non più rinviabile di convocare un Consiglio comunale unitario, capace di affrontare il tema in modo serio e condiviso, nell’interesse esclusivo dei cittadini”.
Opere pubbliche
Sul fronte delle opere pubbliche, Guardare al Futuro contesta una “narrazione fatta di annunci e promesse, a fronte della quale non si è portato alcun atto concreto e visibile alla popolazione. Emblematico è il caso del CIS: anche l’associazione Italia Nostra è dovuta intervenire per poter prendere visione del progetto esecutivo, a conferma di una gestione poco trasparente degli atti”.
Sul fronte delle infrastrutture il gruppo chiarisce di “non aver mai ostacolato nulla. Al contrario, ogni azione è sempre stata finalizzata a far sì che le opere venissero realmente realizzate, sopperendo alle evidenti carenze della maggioranza. L’unico intervento di stop è stato quello necessario per evitare uno scempio urbanistico nel centro abitato, dopo aver sollevato criticità progettuali puntuali e documentate che hanno costretto l’amministrazione a rivedere, almeno in parte, il progetto. Restano senza risposta le criticità progettuali e di gara già segnalate dall’opposizione”.
In questo quadro, Guardare al Futuro evidenzia anche l’”assenza totale, nella replica del sndaco, di qualsiasi riferimento al PSC e al Regolamento Cimiteriale, strumenti fondamentali per la pianificazione urbanistica e la gestione dei servizi essenziali”.
Il Consiglio dell’11 dicembre
Tornando al Consiglio comunale dell’11 dicembre, Guardare al Futuro ha presentato una mozione d’ordine e una questione pregiudiziale per contestare l’”ennesima convocazione in ‘straordinaria urgenza’, ritenuta priva di reali motivazioni”. Nel corso della seduta “è emerso che non tutta la documentazione richiesta era stata messa preventivamente a disposizione dei consiglieri. Durante la discussione – sostiene la minoranza – il sindaco ha prodotto ulteriore documentazione che, nelle sue intenzioni, avrebbe dovuto smontare la pregiudiziale sollevata dall’opposizione. Quegli stessi atti, però, hanno finito per rafforzarne le ragioni”.
Nel tentativo di “giustificare la convocazione”, Landro “ha infatti finito per far emergere in aula che l’urgenza era riconducibile a un ultimo sollecito della Regione, successivo a scadenze non rispettate, che ha imposto un’accelerazione per evitare possibili sanzioni”. Secondo l’opposizione, quanto accaduto “chiarisce che non si è trattato di un’urgenza nell’interesse della comunità, ma del tentativo di rincorrere ritardi accumulati, comprimendo il confronto democratico e riducendo il Consiglio a un passaggio meramente formale”.
La conclusione
Guardare al Futuro non ignora le “difficoltà di una maggioranza divisa, attraversata da esigenze contrastanti, problemi interni e manovre politiche di dubbia opportunità finalizzate a ricomporre equilibri precari e a garantire visibilità personale. Questo, tuttavia, non giustifica l’assenza di risposte né la compressione del confronto democratico”.
Il gruppo ribadisce di essere sempre “disponibile a un confronto serio e trasparente, fondato su documenti, responsabilità e scelte chiare. Una cosa, però, è ormai evidente: la quantità di questioni irrisolte che si tenta da anni di spingere sotto il tappeto è diventata ingestibile”.


