Dopo oltre tre mesi di attesa, passaggi parlamentari e rimpalli tra ministeri, è finalmente arrivata la firma: Paolo Piacenza è il nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio. Il decreto, firmato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, sblocca una situazione di stallo che si protraeva dall’inizio di agosto, quando la nomina era stata annunciata “in extremis” prima della pausa estiva.
Precarietà istituzionale
Precarietà istituzionale
Una lunga fase di incertezza, segnata da rinvii e silenzi, aveva lasciato l’Autorità di Gioia Tauro in una condizione di precarietà istituzionale. Non solo Piacenza, ma diversi presidenti designati in altre sedi portuali italiane attendevano la conferma ufficiale: un ritardo che, secondo voci sempre più insistenti a Roma, sarebbe dipeso da frizioni interne alla maggioranza di governo, intenzionata a incidere anche sulla scelta dei segretari generali – figure che la legge affida invece alla piena discrezionalità dei presidenti.
Uno snodo strategico
Un braccio di ferro politico, insomma, che ha rallentato il rilancio di uno snodo strategico come quello di Gioia Tauro. Il porto calabrese, crocevia del traffico internazionale e simbolo di sviluppo per il Mezzogiorno, non può permettersi vuoti di governance. Il ministro Salvini, del resto, a settembre aveva espresso pubblicamente l’esigenza di accelerare: “Abbiamo cinque miliardi di euro di investimenti in corso, con cantieri aperti – aveva detto -. Prima si chiude l’iter delle nomine, meglio è per tutti”. Parole rimaste per settimane senza seguito, fino alla giornata di ieri, quando è arrivata la firma dei decreti.
Il nodo segretario generale
Per Paolo Piacenza, già commissario dell’Authority e in precedenza segretario generale del porto di Genova, si apre ora una nuova fase. Dopo un periodo di “coabitazione” e di incontri istituzionali preparatori, il neo-presidente potrà finalmente imprimere la propria linea di governo all’Ente. Resta però aperta una questione cruciale: quella del segretario generale, ruolo ancora vacante e fondamentale per garantire l’efficienza della macchina amministrativa. Fino a oggi le funzioni sono state esercitate da Pasquale Faraone, ma senza un titolare effettivo la piena operatività dell’Autorità resta condizionata.
Investimenti internazionali
Gioia Tauro, porto che muove interessi e investimenti internazionali, non può più permettersi rallentamenti. Con la stabilizzazione di Piacenza, l’auspicio è che anche l’ultima tessera mancante – quella del segretario generale – venga presto collocata, per far ripartire davvero il motore del più grande porto del Sud.


