Pineta semidistrutta, Saccomanno: Incendio doloso, la Procura indaghi

Chiesta anche l'individuazione dei responsabili che hanno abbandonato nell'incuria un patrimonio verde di inestimabile valore

Dopo due giorni e due notti di lotta contro l’incendio che, con folate a intermittenza, la stava divorando, sulla pineta di Nicotera Marina arriva il momento della riflessione. Tra i suoi pini ridotti a scheletri ancora fumanti è un via vai di cittadini che, quasi in una sorta di pellegrinaggio, vogliono rendersi conto personalmente della gravità della situazione. Lo spettacolo è spettrale. Tra pini ed eucalipti ancora fumanti non si sente più fischiare il vento nonostante il maestrale soffi con forza. Decine e decine di tronchi senza vita, la vegetazione mediterranea trasformata in cenere adagiata al suolo in una sorta di velo bianco che richiama ben altre stagioni.

Negli occhi di quanti in queste ore convulse hanno speso ogni energia per smorzare la violenza del fuoco è facile leggere sconforto, ma anche tanta amarezza, tanta rabbia. Non è poca la voglia di urlare camminando tra gli alberi senza vita. Urlare contro tutto e contro tutti. Contro la superficialità, il menefreghismo, l’abbandono, l’irresponsabilità di chi poteva e doveva evitare lo scempio di un polmone verde senza eguali lungo la costa calabrese. Un polmone verde che andava salvaguardato, pulito, curato tutti gli anni e che da lustri, invece, non registrava che sparuti interventi senza significato. A nulla sono valsi, nel tempo, gli allarmi lanciati da cittadini, associazioni e movimenti, che, di fronte al ripetersi di incendi sempre affrontati e domati soprattutto da volontari e residenti nei villaggi vicini, hanno provato in tutti i modi a scuotere le teste di cuoio preposte alla tutela del patrimonio boschivo. Ora il disastro è servito, i danni sono irreparabili. Ci saranno da abbattere e portare via i tronchi di decine e decine di alberi carbonizzati. Ci sarà anche da predisporre un piano per la loro ripiantumazione e, poi, fra una cinquantina d’anni tutto tornerà, forse, alla normalità.

Negli occhi di quanti in queste ore convulse hanno speso ogni energia per smorzare la violenza del fuoco è facile leggere sconforto, ma anche tanta amarezza, tanta rabbia. Non è poca la voglia di urlare camminando tra gli alberi senza vita. Urlare contro tutto e contro tutti. Contro la superficialità, il menefreghismo, l’abbandono, l’irresponsabilità di chi poteva e doveva evitare lo scempio di un polmone verde senza eguali lungo la costa calabrese. Un polmone verde che andava salvaguardato, pulito, curato tutti gli anni e che da lustri, invece, non registrava che sparuti interventi senza significato. A nulla sono valsi, nel tempo, gli allarmi lanciati da cittadini, associazioni e movimenti, che, di fronte al ripetersi di incendi sempre affrontati e domati soprattutto da volontari e residenti nei villaggi vicini, hanno provato in tutti i modi a scuotere le teste di cuoio preposte alla tutela del patrimonio boschivo. Ora il disastro è servito, i danni sono irreparabili. Ci saranno da abbattere e portare via i tronchi di decine e decine di alberi carbonizzati. Ci sarà anche da predisporre un piano per la loro ripiantumazione e, poi, fra una cinquantina d’anni tutto tornerà, forse, alla normalità.

In queste ore i ragionamenti, i dubbi, le preoccupazioni sono tanti e, magari, neppure concordi. Residenti in zona, volontari e cittadini convergono, però, su un punto comune: le responsabilità del disastro vanno individuate e sanzionate. Si è tutti convinti che dietro una scrivania, nei pomposi uffici che dispensano gloria e lauti stipendi, ci sia un dirigente, o forse più di uno, che è venuto meno ad un suo preciso dovere: tenere pulita la pineta di Nicotera Marina, al pari di tante altre zone alberate. Carabinieri, Vigili del fuoco, Protezione civile e Polizia municipale hanno, per certo, relazionato ai loro uffici gerarchicamente superiori su quanto accaduto sul litorale nicoterese. Toccherà alla Procura di Vibo recuperare tutti i dati necessari per far luce su un ‘delitto’ ambientale che poteva essere tranquillamente evitato e che ha generato disagi soprattutto nelle famiglie residenti nei villaggi ‘Primavera’ e ‘Tam Tam’ costrette all’evacuazione per non correre rischi.

A rendersi interprete del loro stato d’animo è l’avv. Giacomo Saccomanno, presidente del ‘Comitato per la difesa tutela della costa tirrenica’ con alle spalle oltre vent’anni di impegno nella lotta costante al mare sporco. “Non posso non interrogarmi e non interrogare – afferma – le autorità competenti e responsabili delle ragioni per le quali la pineta di Nicotera Marina non sia stata mantenuta per come accadeva negli anni passati. Ricordo che, a maggio/giugno di ogni anno, operai della Forestale provvedevano a ripulirla ed a sistemare la recinzione. Negli ultimi anni abbandono assoluto! Perché? La pineta – prosegue Saccomanno – era un bene comune di grande pregio ed è stata distrutta per l’incuria umana. Una omissione palese che non può passare inosservata, dovendosi tutelare quello che è rimasto. E, poi, cosa dire della insufficienza delle squadre dei Vigili del Fuoco, impegnati ogni dove e che, con grande professionalità ed impegno, hanno lavorato tutto il pomeriggio e la notte, evitando disastri maggiori? Un plauso a loro ed a tutti quei cittadini che, unitamente alla protezione Civile locale, hanno tentato sin dal primo pomeriggio a circoscrivere l’incendio. Un intervento maggiormente celere da parte dei vigili del fuoco sicuramente avrebbe evitato l’attuale scempio”.

Le riflessioni del Presidente del Comitato vano anche oltre, “Vi sono certamente – sottolinea – delle responsabilità che non possono nascondersi. Per evitare che accadano ulteriori situazioni così gravi, tanto da imporre ai Carabinieri di chiedere l’evacuazione di un villaggio, è indispensabile che chi avrebbe dovuto controllare, mantenere, agire sia richiamato alle proprie condotte e, se del caso, aprire un’indagine per cercare di aggiustare una macchina che non ha funzionato. Non è possibile e concepibile che nel 2025 si assista alla distruzione di una pineta quasi secolare senza poter far nulla”. Saccomanno, in sostanza, chiama in causa anche la Procura di Vibo alla quale, volendo, spetterebbe il compito di avviare un’indagine mirata ad accertare le responsabilità dell’incuria in cui è stata abbandonata la pineta di Nicotera Marina. A suo avviso, se ettari di pini ed eucalipti sono finiti in cenere è perché qualcuno non ha fatto il proprio dovere. Si fosse provveduto a pulire tutto il sottobosco e la parte di vegetazione che limita col demanio marittimo, il fuoco non avrebbe creato alcun danno.

“Sicuramente – sostiene Saccomanno – l’incendio è doloso. Perché distruggere questo polmone di meraviglioso verde? Se a questo si aggiunge la strana e terribile condizione del mare forse qualche ‘cattivo’ pensiero nasce!!! Le Autorità tutte sono responsabili di ciò e non possono nascondersi”. Dubbi che appartengono a tutti e che le autorità competenti farebbero bene a dissolvere il prima possibile. Intanto “tutti assieme – suggerisce il Presidente del Comitato – dobbiamo affrontare questi problemi al solo fine di rendere il territorio fruibile ed evitare che possa essere governato da forze diverse e con interessi diversi. Il Comitato – conclude – sarà vigile ed assieme a tutti quelli che hanno nel cuore il bene comune continuerà una battaglia di civiltà che, però, competerebbe ad altri che sembra si siano voltati dall’altra parte. Inutile fare chiacchiere … siamo stufi … ora bisogna passare ai fatti concreti e dimostrare che lo Stato esiste ed è presente”.

In parole povere, tutti si aspettano che sul disastro che ha ingoiato ettari di pineta s’appunti, in tempi brevi, l’attenzione della Procura e delle autorità addette alla tutela del patrimonio arboreo calabrese. Peraltro, ci sono altri ettari di pineta da preservare anche perché i piromani in circolazione non sono pochi. Nella mattinata di ieri, infatti, le fiamme stavano per ripartire, ma, fortunatamente, il custode della ex Valtur e i volontari della Protezione si sono immediatamente attivati per chiamare i Vigili del Fuoco. Il loro tempestivo arrivo sul posto ha bloccato sul nascere un principio d’incendio che, se avesse preso consistenza, in presenza del forte maestrale, avrebbe sicuramente dato il colpo di grazia alla pineta.

© Riproduzione riservata

Ti Potrebbe Interessare

Mentre i Tis restano senza stabilizzazione dopo anni di lavoro precario, il presidente dell’ente affronta l’isolamento politico
Al Viminale 8 milioni per potenziare il soccorso pubblico nell’Alto Tirreno cosentino
Dopo un ammonimento e un primo arresto per stalking, un uomo è stato nuovamente sorpreso nei pressi del luogo di lavoro della ex compagna

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Vibo Valentia n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019. Direttore Responsabile: Nicola Lopreiato
Noi di Calabria S.r.L. | P.Iva 03674010792