La questione relativa all’abbattimento dei pini di Piazza Salvemini tiene banco nel dibattito politico. A intervenire ancora una volta sulla questione è l’avvocato Alessandro Caruso Frezza, legale del Wwf e rappresentante di Italia Nostra, il quale fa riferimento alle ultime dichiarazioni di Europa Verde – Verdi sulla questione.
“I toni trionfalistici e i contenuti veicolati nell’articolo non corrispondono esattamente a ciò che è stato significato e a ciò che implica, in termini di condotte che il Comune dovrà assumere, l’ordinanza del Tar” afferma l’avvocato Caruso Frezza, smentendo quanto dichiarato dal coordinatore provinciale di Europa Verde – Verdi, Gianpiero Menniti.
“I toni trionfalistici e i contenuti veicolati nell’articolo non corrispondono esattamente a ciò che è stato significato e a ciò che implica, in termini di condotte che il Comune dovrà assumere, l’ordinanza del Tar” afferma l’avvocato Caruso Frezza, smentendo quanto dichiarato dal coordinatore provinciale di Europa Verde – Verdi, Gianpiero Menniti.
Secondo il legale, il Tar ha effettivamente deciso di non protrarre la sospensione dell’ordinanza sindacale sull’abbattimento di 13 pini (su 18) in Piazza Salvemini, ma non ha stabilito né che gli alberi debbano essere necessariamente abbattuti, né che siano effettivamente pericolosi. Infatti, “nessun accertamento è stato fatto, né alcun pronunciamento si è avuto in tal senso, giacché lo stesso Tar si è riservato più opportuni approfondimenti che si potranno avere in sede di delibazione nel merito, fissata per il 2 luglio”.
L’avvocato cita poi un passaggio dell’ordinanza del Tar che chiarisce il punto: “‘Non vi è motivo di dubitare, sulla base della documentazione resa in seguito alla costituzione del Comune intimato, nonché delle rassicurazioni fornite in sede camerale dalla stessa Amministrazione, che l’eventuale abbattimento delle piante, nelle more, in base all’ordinanza impugnata, avverrà per motivi di stretta necessità legati alla sicurezza pubblica ed alla tutela della pubblica incolumità, sulla base dei criteri di indagine fitostatica utilizzati e di quelli comunque indicati nella determinazione dirigenziale n. 2590/2024, che saranno ritenuti eventualmente necessari per valutare singolarmente lo stato delle piante’”.
Secondo il legale, ciò significa che il Comune dovrà effettuare una valutazione albero per albero con la prova di trazione statica (metodo pulling test), che finora non è stata eseguita. Solo dopo questa verifica potranno essere abbattuti gli alberi che presenteranno reali motivi di stretta necessità.
Inoltre, Caruso Frezza smentisce categoricamente quanto dichiarato da Menniti, ovvero che il Tar avrebbe respinto la richiesta di sospensiva “prendendo atto che entrambe le relazioni tecniche – anche quella successivamente commissionata dal Comune – confermano il rischio legato alla stabilità degli alberi”. Il legale sottolinea che “nessuna seconda ed ulteriore relazione tecnica ha mai avuto ingresso processuale, perché il Comune non ha depositato nulla a tal riguardo”.
“Della esistenza di una tale ‘seconda relazione tecnica’, fatta non so da chi, ne apprendo io stesso solo ora, né l’Avvocatura comunale ha informato, all’udienza camerale del 19 marzo scorso, il presidente del Tar di una seconda relazione tecnica già predisposta e a mani del Sindaco (ed evidentemente anche di Menniti). Se ciò fosse vero, perché allora non è stata prodotta in giudizio?” conclude l’avvocato. L’udienza decisiva sulla questione è fissata per il 2 luglio 2025, quando il Tar entrerà nel merito della vicenda.