Pini in Piazza Salvemini, meglio sospendere la demolizione e interpellare la Facoltà di Agraria di Reggio

Tanta confusione attorno al progetto tra perizie e pericolosità degli alberi

Gernando Marasco ha avuto almeno la sensibilità di rispondere alle richieste provenienti dal Wwf e da Italia Nostra sull’abbattimento di diciotto pini a Piazza Salvemini a Vibo Valentia. Conoscendolo politicamente nelle sue parole si avverte la sua sensibilità ambientale e traspare un velo di tristezza quando afferma: ” …con sommo dispiacere di tutti noi e di un’amministrazione, che ha nella sua natura una forte sensibilità per l’ambiente e il bene comune, crediamo che non ci sia altro da fare che procedere al taglio…”.

Tanto silenzio

Tanto silenzio

Invece è del tutto incomprensibile il silenzio da parte del sindaco e della Giunta comunale. Eppure un loro intervento è necessario perché Gernando Marasco parla a nome del Pd ma non fa parte della giunta comunale. Eppure tanti assessori potrebbero parlare sulla questione. Dovrebbe parlare innanzitutto l’assessore ai lavori pubblici e alla realizzazione del Pnrr, potrebbe parlare anche la vice sindaca Loredana Pileggi visto che ha la delega alla riqualificazione urbana e urbanistica, e potrebbe parlare anche l’assessore Marco Miceli visto che ha la delega all’ambiente e al verde pubblico.

Non capisco questa refrattarietà, questo chiudersi a guscio, questa fretta a voler chiudere la questione affermando: se la perizia del nostro agronomo non vi convince fate una conto perizia o impugnate l’ordinanza del sindaco davanti al Tar. Perché questo muro contro muro.

Le associazioni

Saranno le associazioni a decidere quello che vorranno fare, ma intanto perchè non dialogare con loro rispondendo alle loro domande. Alessandro Caruso Frezza, vice presidente di Italia Nostra, nella sua lettera chiede: 1) rendere pubblica la relazione Tecnica e dalla documentazione delle attività svolte; 2) rendere pubblici gli esiti strumentali ottenuti, albero per albero dei 18 presenti, alla documentazione che accerti l’interferenza di alcuni alberi con l’elettrodotto; 3) che tipo di indagini sono state fatte dall’agronomo nella sua indagine? 4) in quali giorni e con quale apparecchiatura è stata portata avanti l’indagine? 5) quali alberi, pur non avendo presentato coefficiente di stabilità in categoria fitostatica D, cioè richiedente l’abbattimento, debbano essere abbattuti ugualmente? 6) l’analisi costi-benefici dell’abbattimento decretato e gli atti progettuali che indicano i lavori da eseguire su piazza Salvemini.

In più chiedeva massima trasparenza e informazione che dovrebbe essere alla base di una amministrazione che vuole cambiare il modo di amministrare a Vibo Valentia. In pratica sarebbe interessante sapere, senza voler mettere in discussione la professionalità dell’agronomo, il metodo di analisi che è stato seguito perché anche gli esperti su questo punto sono divisi. Il protocollo Sia che valuta la stabilità degli alberi sintetizza la pericolosità dell’albero mediante l’attribuzione di una specifica “Classe di Propensione al Cedimento” (Cpc) cui corrisponde una nota sintetica: A trascurabile, B bassa, C moderata, C-D elevata; D estrema.

Appello al sindaco

Da ciò che si legge sembra che la perizia abbia dato un valore D, solamente che molti esperti contestano questo metodo Cpc perché non è in grado di sintetizzare la reale condizione fitostatica dell’albero. Per cui si preferisce affiancare a questo metodo altri metodi di valutazione a partire dal protocollo di valutazione del rischio arboreo (Vta) che possono rendere la valutazione dell’albero meglio rispondente all’effettiva stabilità dell’albero. Queste considerazioni non sono mie ma provengono da massimi esperti nel campo. Quali metodi di valutazione sono stati usati a Vibo Valentia? Mi rivolgo ancora alla sensibilità del sindaco Romeo, sospenda per il momento l’ordinanza e si rivolga alla Facoltà di Agraria dell’Università di Reggio Calabria per uno studio approfondito.

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