Piscopio, la frazione fantasma che nessuno vuole vedere. La denuncia di “Indipendenza Giovani Vibonesi”

I giovani del nuovo circolo politico attaccano l’amministrazione: “Piscopio abbandonata tra buche, erbacce e lampioni spariti”

C’è un pezzo di Vibo Valentia che sembra sparito dalle mappe. Piscopio esiste, ma chi governa fa finta di non vederlo. A gridarlo forte sono i ragazzi di “Indipendenza Giovani Vibonesi”, il nuovo circolo formato da under 25 che ha scelto di iniziare il suo percorso politico proprio dalla frazione.

Il circolo “Indipendenza Giovani Vibonesi”, costituito da giovani nati dopo il 2000, ha infatti intrapreso il suo cammino partendo proprio da Piscopio, centro che ospita una parte dei suoi aderenti. E, annunciano, il viaggio continuerà anche in altre realtà del territorio.

Il circolo “Indipendenza Giovani Vibonesi”, costituito da giovani nati dopo il 2000, ha infatti intrapreso il suo cammino partendo proprio da Piscopio, centro che ospita una parte dei suoi aderenti. E, annunciano, il viaggio continuerà anche in altre realtà del territorio.

Lo stato di abbandono

“Piscopio? Ma dov’è?”, si chiedono i ragazzi. “Per l’amministrazione guidata dal sindaco Romeo, Piscopio è un luogo mitologico, tipo Atlantide, un posto che esiste solo nelle leggende. Solo che, qui, invece dell’oro sommerso, ci sono buche, erbacce e lampioni volati via col vento”, accusano con sarcasmo.

Un esempio? Piazza San Michele, centro nevralgico della comunità. “Presenta dodici punti luce. Quanti ne funzionano? Zero”, denunciano. “Rapporto dodici a zero. I corpi illuminanti? Li ha portati via Eolo in persona e nessuno ha pensato di rimetterli. Forse li stanno ancora cercando su Google Maps”, ironizzano amaro.

Il verde pubblico, poi, è l’altro simbolo del degrado. “Ah, quanto ama il verde questa amministrazione comunale! Talmente tanto che i pini vengono abbattuti uno a uno, mentre al loro posto cresce una foresta di erbacce. Talmente rigogliosa che, durante la recente via Crucis, sembravano sostituire degnamente i rami d’ulivo”, proseguono i giovani, arrivando a chiedersi provocatoriamente: “A quando le palme d’ortica?”.

E ancora l’asfalto: “Strade rifatte alla carlona, senza pensare ai sottoservizi. Così già il giorno dopo i lavori l’asfalto mostrava forte nostalgia del passato, con acqua (chissà se potabile) che sgorgava come una nuova sorgente termale”, denunciano.

Non mancano, infine, gli appelli. “Ci rivolgiamo in primis ai consiglieri comunali di Piscopio, sempre che si ricordino da dove vengono”, affonda il circolo. “E poi a tutta l’amministrazione comunale: fatevi un giretto per Piscopio. Magari scoprirete che esiste davvero!”.

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