È arrivato sulla scrivania della Corte dei Conti un dossier corposo e dettagliato sul progetto del Ponte sullo Stretto. A trasmetterlo è stato il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (Dipe), che ha raccolto e ordinato la documentazione proveniente dagli uffici competenti della Presidenza del Consiglio, del Ministero dell’Economia, del Ministero dell’Ambiente, del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dalla società “Stretto di Messina”, rispondendo alle richieste di chiarimento avanzate dalla stessa Corte.
I progetti consegnanti in anticipo
I progetti consegnanti in anticipo
La consegna è avvenuta in anticipo sui tempi previsti, segno di una volontà politica di imprimere un’accelerazione a uno dei progetti più discussi e simbolici del Paese. Le risposte del Dipe si articolano attorno a quattro temi chiave: pareri tecnici, valutazioni ambientali, rapporti con la Commissione Europea e sostenibilità economico-finanziaria. Sul piano tecnico, è stato trasmesso il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che conferma l’assenza del parere obbligatorio dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti (Art): la normativa vigente – si legge nella relazione – non prevede tale passaggio per questa tipologia di opere.
Aspetti ambientali
Ampio spazio è stato riservato agli aspetti ambientali. Il dossier ripercorre l’intero iter di valutazione dell’impatto ambientale, dal parere favorevole espresso dal Mase nel novembre 2024 fino alla conferma della Commissione tecnica Via-Vas nel maggio 2025. Inoltre, a giugno di quest’anno, il Ministero dell’Ambiente ha trasmesso alla Commissione Europea la documentazione relativa alla direttiva Habitat e alle opere compensative previste sul territorio. Proprio da Bruxelles, con una nota del 15 settembre, è arrivato un riconoscimento di rilievo: la Commissione ha sottolineato la rilevanza strategica e l’urgenza del progetto, manifestando l’intenzione di proseguire un dialogo “costruttivo” con le autorità italiane.
Il pedaggio delle auto
Sul fronte economico, invece, le analisi confermano la sostenibilità finanziaria dell’infrastruttura. Il calcolo del pedaggio per le autovetture – elemento cruciale per l’equilibrio del piano economico – è stato elaborato sulla base di studi di traffico realizzati da Tplan Consulting, società indipendente selezionata da “Stretto di Messina”, nel rispetto delle norme vigenti. Con questo passaggio, il progetto del Ponte compie dunque un nuovo passo verso la fase esecutiva. Il grande sogno di collegare la Sicilia al continente può finalmente superare la stagione delle promesse e dei progetti incompiuti, se la politica passa dalle parole ai fatti.