Porto di Gioia Tauro, sicurezza rafforzata con la nuova struttura per i controlli sanitari (foto)

Una nuova area di 4.000 metri quadri centralizza le ispezioni e garantisce maggiore efficienza nella gestione delle merci in transito

Per mantenere positive le performance del porto di Gioia Tauro, si punta anche all’efficienza dei servizi interni. Sono stati recentemente completati i lavori per la realizzazione della Struttura Polifunzionale di Controllo Frontiera (PCF – Punto PED/PDI), che centralizzerà i controlli e le relative analisi in un’unica area all’interno dello scalo portuale.

In attuazione al Regolamento UE 2017/625, relativo ai controlli sugli alimenti e sui mangimi, alle normative nazionali sulla salute e sul benessere degli animali e ai regolamenti sulle ispezioni dei prodotti fitosanitari, l’Ente, guidato dal presidente Andrea Agostinelli, ha previsto nella propria politica di sviluppo la costruzione di un’area strutturata per garantire in modo organico un servizio essenziale per la sicurezza pubblica.

In attuazione al Regolamento UE 2017/625, relativo ai controlli sugli alimenti e sui mangimi, alle normative nazionali sulla salute e sul benessere degli animali e ai regolamenti sulle ispezioni dei prodotti fitosanitari, l’Ente, guidato dal presidente Andrea Agostinelli, ha previsto nella propria politica di sviluppo la costruzione di un’area strutturata per garantire in modo organico un servizio essenziale per la sicurezza pubblica.

Secondo la normativa vigente, l’attività di controllo sanitario sugli animali e sulle merci alimentari in ingresso nel territorio dell’Unione Europea è affidata al Servizio Sanitario, che opera attraverso le strutture periferiche del Ministero della Salute. Vista la centralità dello scalo nel circuito dei traffici internazionali e la tipologia delle merci in transito, il presidio della salute pubblica su alimenti e prodotti di origine animale è affidato al servizio veterinario presente nel porto.

Per dotare lo scalo di un’attività fondamentale e organizzare efficacemente le ispezioni di laboratorio, l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio ha centralizzato tutte le operazioni di analisi e controllo delle merci in un’unica struttura. Questo sistema servirà a prevenire eventuali contaminazioni e a garantire che i prodotti immessi al consumo siano conformi alle normative igieniche.

Tre capannoni

La nuova struttura, situata su un’area di 4000 metri quadri, è composta da tre capannoni suddivisi in 34 moduli prefabbricati. Di questi, ventidue sono destinati al posto di controllo frontaliero (PCF), sei moduli saranno riservati alle attività del servizio fitosanitario regionale, tre all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e altri tre al servizio della Guardia di Finanza. Il valore complessivo dei lavori è di 2,7 milioni di euro, realizzati dalla ditta F.M.B. Tubes srl, capogruppo di un consorzio di imprese.

Per adempiere alla normativa vigente, che affida al Ministro della Salute la gestione del servizio, l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, a breve, sottoscriverà un protocollo d’intesa che trasferirà in comodato d’uso al Ministero competente la gestione del centro polifunzionale di controllo frontaliera (PCF – Punto PED/PDI) del porto di Gioia Tauro.

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