Una vicenda paradossale, purtroppo non inedita, quella andata in scena oggi pomeriggio all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Una donna di 85 anni, residente in un piccolo centro dell’entroterra, si era regolarmente prenotata una visita oculistica in regime intramoenia, ovvero al di fuori dell’orario di servizio ma all’interno della struttura pubblica.
Amara sorpresa
Amara sorpresa
Nonostante i problemi di deambulazione, l’anziana si era fatta accompagnare da una familiare per raggiungere l’ospedale. All’ingresso, presentata la prenotazione agli sportelli competenti, è arrivata l’amara sorpresa: al momento della verifica con l’ambulatorio, è emerso che il medico non era presente. Nessun preavviso, nessuna comunicazione, nemmeno una spiegazione plausibile.
Un battibecco
Ne è scaturito un acceso battibecco tra il personale del ticket e quello dell’ambulatorio, con toni nervosi e responsabilità rimpallate come spesso accade in questi casi. A fare le spese di questa ennesima dimostrazione di caos organizzativo, ancora una volta, sono stati i cittadini. In particolare l’anziana, costretta a rientrare a casa senza aver potuto effettuare la visita, tra delusione, amarezza e comprensibile rabbia.
Diritti negati
Un episodio che riaccende i riflettori sulla gestione dell’ospedale Jazzolino, già oggetto in passato di numerose segnalazioni e denunce per disservizi e carenze strutturali. In un contesto sanitario in cui si chiede ai cittadini di pagare per avere un servizio migliore e più celere, episodi come questo risultano non solo inaccettabili, ma profondamente lesivi della dignità di chi è già fragile. È forse troppo chiedere, almeno, il rispetto delle prenotazioni?