Si è concluso con sei condanne, quattordici assoluzioni e diverse dichiarazioni di prescrizione il processo scaturito dall’operazione “Assocompari”, inchiesta collegata a “Rinascita Scott 3”. La sentenza è stata pronunciata il 23 luglio dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia. Tra i punti salienti del verdetto, il venir meno del reato associativo e della contestata aggravante mafiosa, con un netto ridimensionamento del quadro accusatorio rispetto alle richieste formulate dalla Procura.
Le condanne
Le condanne
La pena più alta è stata inflitta a Basilio Caparrotta (classe 1971), condannato a 10 anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici. Giovanni Barone è stato condannato a 7 anni e 6 mesi, con una multa di 13.700 euro e l’interdizione per cinque anni. Gaetano Lo Schiavo dovrà scontare 4 anni e 8 mesi, anche per lui con interdizione quinquennale. Condanne a 2 anni e 4 mesi anche per Saverio Boragina, Luigi Fortuna e Anna Maria Durante. Da segnalare che il pubblico ministero aveva richiesto pene più severe per alcuni imputati.
Le assoluzioni
Assolto con formula piena Basilio Caparrotta (classe 1961), per il quale la Procura aveva chiesto 16 anni di reclusione per associazione mafiosa. Il collegio ha riconosciuto che “il fatto non sussiste”. Caparrotta era difeso dagli avvocati Leopoldo Marchese e Michelangelo Miceli. Stessa richiesta di condanna (16 anni) e stesso esito per Gerardo Caparrotta (classe 1968), assistito dall’avvocatessa Tiziana Barillaro. Assolti anche Danilo Fiumara, Marilena Ventrici, Loris Junior Aracri, Francesco Santaguida, Antonella Silvia Serrao, Michele Vitale, Domenico Cicchello, Raffaele Arone, Fabrizio Solimeno, Sona Vesholi, Francesco Caridà e Gianluigi Cecchi. Inoltre, Barone, Caparrotta (’61) e Gerardo Caparrotta sono stati assolti anche dal capo A, con la formula “per non aver commesso il fatto”.
Reati prescritti
Per quanto riguarda le contestazioni di tipo associativo, il collegio ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti di Giovanni Barone, Gaetano Lo Schiavo, Saverio Boragina, Antonella Silvia Serrao e Marilena Ventrici (per alcuni capi), poiché i reati risultano estinti per prescrizione.