Era stato arrestato con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, passando dal carcere ai domiciliari in un calvario giudiziario durato mesi. Oggi, però, per l’avvocato Francesco Sabatino, 45 anni, di Vibo Valentia, è arrivata la fine di questo incubo: assolto da tutte le accuse nell’ambito del maxi-processo “Maestrale-Carthago”. A riportarlo è il quotidiano online Calabria 7.
L’inchiesta, confluita insieme alle operazioni “Olimpo” e “Imperium”, ha portato a un procedimento giudiziario di enorme portata. Sabatino era finito sotto i riflettori della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, con una richiesta di condanna pesante: 8 anni e 9 mesi di reclusione. Ma oggi, nell’aula bunker di Catanzaro, il gup Piero Agosteo ha pronunciato la sentenza che ribalta tutto: non colpevole. Una vittoria netta per il legale vibonese, difeso dagli avvocati Sergio Rotundo, Michelangelo Miceli e Francesco Calabrese.
L’inchiesta, confluita insieme alle operazioni “Olimpo” e “Imperium”, ha portato a un procedimento giudiziario di enorme portata. Sabatino era finito sotto i riflettori della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, con una richiesta di condanna pesante: 8 anni e 9 mesi di reclusione. Ma oggi, nell’aula bunker di Catanzaro, il gup Piero Agosteo ha pronunciato la sentenza che ribalta tutto: non colpevole. Una vittoria netta per il legale vibonese, difeso dagli avvocati Sergio Rotundo, Michelangelo Miceli e Francesco Calabrese.
Le altre assoluzioni
Non solo Sabatino. Anche altri imputati eccellenti escono assolti dal primo round del processo. Tra loro un altro avvocato vibonese, Giacomo Franzoni di Briatico (difeso dall’avvocato Michele Accorinti), per il quale la Procura aveva chiesto otto anni di reclusione. Stessa sorte per Pasquale Anastasi, 72 anni, ex direttore generale del Dipartimento Turismo della Regione Calabria, accusato di traffico di influenze illecite aggravato dalla mafiosità: anche per lui la Dda aveva invocato sei anni, ma il giudice ha smontato l’accusa.
Assoluzione piena anche per il sindacalista ed ex consigliere provinciale di Vibo, Gianfranco La Torre, di Ricadi. A lui la Procura contestava una tentata estorsione, con una richiesta di condanna a sei anni. Anche in questo caso, il verdetto del gup ha cancellato ogni accusa.
Un primo capitolo giudiziario che si chiude con un risultato clamoroso: le accuse mosse dalla Dda contro alcuni degli imputati più in vista si sono sgretolate davanti al giudice.