Pronto soccorso in crisi negli ospedali di montagna, Tassone: Occhiuto intervenga subito

Il già consigliere regionale chiede interventi immediati: servono più medici e ambulanze medicalizzate, basta ritardi
ospedale serra san bruno

“Occhiuto deve intervenire rispetto alla questione degli ospedali di montagna con prontezza: la situazione è insostenibile, non si può più attendere e rinviare le decisioni”.

Il già consigliere regionale Luigi Tassone invoca un’azione efficace del presidente della Regione e commissario alla Sanità e sostiene che “quanto successo a San Giovanni in Fiore – dove il medico del Pronto soccorso era impegnato in un’altra urgenza e la carenza di medico nel presidio di emergenza, con molta probabilità, ha determinato la morte di un padre di famiglia di soli 48 anni – è un fatto di una gravità assoluta”. Tassone, per il quale “si tratta di cose che in un Paese civile, dove il diritto alla salute è sancito dalla carta costituzionale, non dovrebbero verificarsi lontanamente”, è “impensabile che i Pronto soccorso registrino una carenza di medici” e che “le autoambulanze non siano dotate di medico”. 

Il già consigliere regionale Luigi Tassone invoca un’azione efficace del presidente della Regione e commissario alla Sanità e sostiene che “quanto successo a San Giovanni in Fiore – dove il medico del Pronto soccorso era impegnato in un’altra urgenza e la carenza di medico nel presidio di emergenza, con molta probabilità, ha determinato la morte di un padre di famiglia di soli 48 anni – è un fatto di una gravità assoluta”. Tassone, per il quale “si tratta di cose che in un Paese civile, dove il diritto alla salute è sancito dalla carta costituzionale, non dovrebbero verificarsi lontanamente”, è “impensabile che i Pronto soccorso registrino una carenza di medici” e che “le autoambulanze non siano dotate di medico”. 

Secondo Tassone, che interviene soprattutto in qualità di ex sindaco del principale paese dell’entroterra vibonese, “tutto ciò dovrebbe fa riflettere anche in provincia di Vibo Valentia, dove l’unico ospedale di montagna, il ‘San Bruno’, quotidianamente subisce regressioni. Accanto alle questioni dei reparti della Lungodegenza e della Riabilitazione e dei posti letto che, dalla carta, non si sono mai realmente attivati e che ancora oggi stentano a vedersi, e anzi da quello che si capisce pare vi sia una visione volta a smantellare completamente l’ospedale di Serra – aggiunge -, appare improcrastinabile intervenire per porre rimedio al servizio del 118 con due ambulanze medicalizzate e il rafforzamento del Pronto soccorso con una maggiore presenza dei medici. Il rischio, altrimenti, è che episodi come quello di San Giovanni in Fiore si ripetano anche a Serra”.

In considerazione della gravità della situazione, l’esponente del Pd bacchetta Occhiuto che “non può rimanere impassibile e fare orecchie da mercante” e bolla come “vergognoso” il “mutismo del centrodestra vibonese”. 

L’appello ad “intervenire immediatamente” è esteso “ai commissari dell’Asp che non devono sottovalutare le condizioni in cui si trova il ‘San Bruno’”, che è “un punto di riferimento anche per comunità come quella di Nardodipace che, per raggiungere l’ospedale di Serra, impiegano circa 45 minuti e, se l’ambulanza non si trova a Serra, come spesso accade, l’attesa è almeno di due ore”. Pertanto, “non c’è tempo da perdere” e, al contrario, “bisogna iniziare dalle priorità assolute che appunto sono il Pronto soccorso e il 118, servizi essenziali per salvare la vita alle persone”.

Tassone non manca di definire come “molto importante e lodevole in questo percorso di tutela e difesa del presidio ospedaliero di Serra San Bruno e del diritto alla salute nella zona delle Serre, il lavoro che da anni porta avanti il locale comitato ‘San Bruno’” e indica come “altrettanto rilevante la recente iniziativa volta al confronto lanciata dall’associazione ‘Incrociamenti’”.

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