I consiglieri provinciali di Vibo Antonino Schinella e Nicola La Sorba (Democratici e progressi per la Provincia di Vibo), Nicola Papa, Giampiero Calafati e Alessandro Lacquaniti (Vibo al centro unica e legata nella concretezza) e Vincenzo Lentini (che, considerata la situazione verificatasi oggi in Consiglio, dichiara di lasciare il gruppo Azione con Calenda e Progressisti per la Provincia di Vibo e passare al gruppo misto) hanno scritto al presidente della Provincia, invitandolo a “invertire la rotta” o, in alternativa, di “valutare le dimissioni”.
La presa di posizione nei confronti di Corrado L’Andolina arriva in seguito a quanto avvenuto stamattina durante la seduta del Consiglio provinciale. I consiglieri firmatari fanno riferimento alla “rigidità dimostrata dal presidente della Provincia nei confronti del Consiglio e delle forze politiche rappresentate nella massima assise provinciale; all’ennesima convocazione di altro Consiglio per il 5 novembre prossimo con gli stessi punti all’ordine del giorno e alla situazione di stasi politica e amministrativa che grave nocumento sta producendo all’ente e alla comunità vibonese”. Inoltre, i consiglieri evidenziano come il presidente della Provincia non abbia “più la maggioranza all’interno del Consiglio”.
La presa di posizione nei confronti di Corrado L’Andolina arriva in seguito a quanto avvenuto stamattina durante la seduta del Consiglio provinciale. I consiglieri firmatari fanno riferimento alla “rigidità dimostrata dal presidente della Provincia nei confronti del Consiglio e delle forze politiche rappresentate nella massima assise provinciale; all’ennesima convocazione di altro Consiglio per il 5 novembre prossimo con gli stessi punti all’ordine del giorno e alla situazione di stasi politica e amministrativa che grave nocumento sta producendo all’ente e alla comunità vibonese”. Inoltre, i consiglieri evidenziano come il presidente della Provincia non abbia “più la maggioranza all’interno del Consiglio”.
“L’uomo solo al comando – dichiarano – non è la linea che accettiamo. E pertanto, tenuto conto di ciò, chiediamo al presidente di invertire la rotta; diversamente, gli chiediamo di valutare le dimissioni”.