Da tanti anni ormai la Provincia è uscita fuori dai radar, da quando la legge Delrio ha praticamente cancellato i cosiddetti enti intermedi, lasciando loro solo qualche settore, anche se importantissimo, come edilizia scolastica e viabilità; affidando l’elezione di presidente e consiglieri ai sindaci e amministratori dei Comuni. Oggi, però, si comincia ad intravedere qualche possibilità che si torni al vecchio sistema con l’elezione diretta del presidente ed ecco che la politica, quella peggiore, quella che forse ha perso il “pelo, ma non il vizio”, viene fuori con tutta la sua forza, la sua arroganza, la voglia di mettere le mani su tutto. Comincia ad annusare il profumo del potere.
Presidente inaffondabile
Presidente inaffondabile
La normativa vigente rende pressoché intoccabile il presidente, ma, nonostante tutto, alla Provincia di Vibo, i gruppi consiliari trovano giusto fare la voce grossa, mettersi di traverso, porre veti, provare a bloccare il bilancio, forse ricordando che, un tempo, i bilanci erano dettati da compromessi, finanziamenti pilotati, somme consistenti per realizzare opere nel deserto, indebitamenti e mutui uno dietro l’altro che chissà quando saranno saldati e che hanno fatto colare a picco l’ente.
Quei tempi disastrosi sono passati e la Provincia di Vibo Valentia ha pagato un prezzo altissimo. Ma da allora è successo di tutto. Gli schieramenti si sono mescolasti a secondo convenienze personali, esclusivamente personali, che non hanno nulla a che vedere con la politica. Le esigenze del territorio sono state sempre ignorate, messe da parte. Alcuni di quei protagonisti agiscono dietro le quinte e ancora oggi vorrebbero continuare a dire la loro. I nuovi eletti hanno ereditato quei metodi. Insomma, il “lupo cambia il pelo, ma non il vizio”. E allora ecco il “nuovo” Consiglio provinciale. Undici amministratori eletti ognuno con la propria sigla, il proprio gruppo. Obiettivo: premere, condizionare, ostacolare.
L’autonomia
Il presidente Corrado L’Andolina (Forza Italia) sta provando a fare il presidente. Non ha mai avuto una maggioranza attorno a lui. Condivisibile o meno il suo operato, fino ad oggi ha fatto miracoli. E’ riuscito ad andare avanti. Per fare passare il bilancio di previsione sta provando a mettere insieme i numeri provando a coinvolgere un esponente del Pd, subito espulso, e concedendo una delega importante a un esponente del suo stesso partito. Manovre che dovrebbero consentire alla Provincia di andare avanti.
Tutto questo ha provocato un terremoto. Forza Italia, che dovrebbe avere una classe dirigente all’altezza per un territorio disastrato come il Vibonese, ha subito reagito richiamando il presidente alle regole di partito. Anche se, di fronte alle spiegazioni di L’Andolina, non potrà fare altro che rassegnarsi e… allinearsi. Far passare il bilancio di previsione significa non mettere in ginocchio la Provincia. Altrimenti a pagarne le conseguenze saranno dipendenti e lo stesso territorio.
Il salvagente
Il Pd, che, invece, ha espulso Nicola La Sorba (che ovviamente ha trovato posto nel gruppo Misto) per avere accettato l’incarico di vice presidente, ricorre ai vecchi metodi senza pensare che l’assenza di una segreteria provinciale potrebbe essere la prima causa di quanto accaduto alla Provincia.