Quanto guadagna chi governa Lamezia: indennità, gettoni e aspettative

Sindaco, assessori, consiglieri: tra compensi e presenze, ecco quanto vale amministrare la città

Nuova amministrazione, nuova giunta, ma anche vecchie regole sui compensi pubblici. Con l’insediamento ufficiale del sindaco Mario Murone e in attesa della formazione della nuova squadra di governo, torna sotto i riflettori un tema spesso poco discusso ma di grande interesse: quanto guadagnano, realmente, gli amministratori comunali?

In un sistema sempre più attento alla trasparenza e all’efficienza della spesa pubblica, le indennità di carica previste dalla legge per sindaco, assessori e consiglieri rappresentano una voce regolata con precisione, ma che può variare in base a numerosi fattori.

Le indennità principali: cifre e percentuali

Nel caso del Comune di Lamezia Terme, città con popolazione superiore ai 70.000 abitanti, la normativa nazionale, e in particolare il Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), fissa indennità mensili lorde per le principali cariche istituzionali. Il sindaco percepisce 6.210 euro lordi al mese.
Il vicesindaco ha diritto al 75% dell’indennità del sindaco, ovvero 4.658 euro.
Gli assessori e il presidente del consiglio comunale ricevono il 60% dell’indennità del sindaco, pari a 3.726 euro lordi mensili.
Tali importi sono fissi e mensili, indipendentemente dalla partecipazione a sedute o commissioni, ma possono essere soggetti a trattenute fiscali e previdenziali in base alla situazione lavorativa del singolo amministratore.

Il nodo dell’aspettativa

Un passaggio cruciale riguarda i lavoratori dipendenti che entrano in giunta. Il TUEL prevede infatti che, se non richiedono l’aspettativa non retribuita dal proprio datore di lavoro, le loro indennità vengano dimezzate.

Una clausola che pesa non poco nella scelta di candidarsi o accettare incarichi, soprattutto per chi ha un impiego stabile e non intende sospenderlo. Di conseguenza, in alcuni casi, potrebbero emergere figure “tecniche” o liberi professionisti, più flessibili sul piano della disponibilità.

I consiglieri: gettoni di presenza

Diverso il discorso per i consiglieri comunali, che non percepiscono una retribuzione mensile, ma un gettone di presenza per ogni seduta del consiglio o delle commissioni permanenti a cui partecipano. Il valore è di 32,53 euro lordi a seduta.

La legge prevede però un tetto massimo mensile: il totale dei gettoni non può superare un quarto dell’indennità del sindaco, cioè circa 1.552 euro mensili a Lamezia. Per raggiungerlo, un consigliere dovrebbe però partecipare a un numero molto elevato di sedute, oltre due al giorno dal lunedì al venerdì, uno scenario poco frequente nella pratica quotidiana.

Maggiori responsabilità, oneri e onori

In un sistema che riconosce ruoli crescenti e responsabilità crescenti, è naturale che anche i compensi seguano la scala gerarchica. Ma la questione economica non è solo una voce contabile: può influenzare le dinamiche di nomina, la disponibilità dei candidati e la percezione pubblica del rapporto tra politica e cittadinanza.

Oggi più che mai, in un contesto in cui si chiedono competenza, impegno e trasparenza, il dibattito sui compensi non può limitarsi al “quanto guadagnano”, ma dovrebbe estendersi al valore reale del servizio pubblico e alla qualità della gestione della cosa comune.

Il sindaco Murone e la sua futura squadra avranno davanti una città che chiede molto. E se “a maggiori oneri devono corrispondere maggiori onori”, anche sul fronte economico sarà importante dimostrare che ogni euro corrisponde a un passo avanti per Lamezia.

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