Continua il viaggio di “Raccontando la Calabria”, la guida-racconto di Gianpiero Taverniti che, tappa dopo tappa, attraversa paesi, borghi e angoli nascosti della regione, portando alla luce bellezze, memorie e suggestioni spesso dimenticate. Prossima fermata: il quartiere di San Teodoro, nel cuore di Nicastro, nel lametino.
Un borgo compatto, curato e abitato, che dall’alto domina la piana di Lamezia Terme. A far da sentinella silenziosa, il castello svevo-normanno di San Teodoro, oggi chiuso e in attesa di interventi di recupero, quasi a chiedere soccorso da chi, nel territorio, ha ancora a cuore la valorizzazione del patrimonio storico.
Un borgo compatto, curato e abitato, che dall’alto domina la piana di Lamezia Terme. A far da sentinella silenziosa, il castello svevo-normanno di San Teodoro, oggi chiuso e in attesa di interventi di recupero, quasi a chiedere soccorso da chi, nel territorio, ha ancora a cuore la valorizzazione del patrimonio storico.
Ed è proprio in questo contesto che l’11 agosto 2025, alle ore 18, andrà in scena una serata speciale all’antico Mulino delle Fate, un luogo incantato immerso nel verde, tra il bosco e il ruscello Canne, a pochi passi dal centro abitato. Il mulino, le cui origini risalgono al 1727, è stato riportato in vita grazie all’impegno dell’associazione culturale “Amici del Mulino delle Fate”, che dal 2015 ha curato il recupero della struttura, rendendola nuovamente fruibile dal 2020.
Oggi il mulino non è solo memoria, ma esempio virtuoso di eco-sostenibilità e riscoperta della civiltà contadina: qui si macina ancora il grano antico verna, coltivato a Decollatura e lavorato a freddo con pietra, mossa solo dalla forza dell’acqua. Un simbolo autentico della Calabria che resiste, che si rinnova, che non si arrende alla rassegnazione.
Durante l’evento si terrà la presentazione ufficiale del libro di Taverniti, in un dialogo aperto con il giornalista dott. Salvatore Condito, per raccontare una Calabria positiva, rigenerata, dove la bellezza va cercata, custodita e raccontata. Una Calabria che non ha bisogno di mappe per farsi trovare, perché basta seguirne i ruscelli, i sentieri e le storie.
Sarà una serata magica, sospesa tra memoria e futuro, in cui il “macinare” prenderà un valore simbolico: non solo farina vera e sana, ma anche coscienza, dignità, rinascita morale e civile. Un invito rivolto a tutti, per riscoprire la profonda ricchezza di questa terra e abbandonare definitivamente quel logoro vittimismo che troppo spesso la accompagna.
Perché raccontare il bello richiede impegno, ma è da lì che nasce il cambiamento. E l’11 agosto, al Mulino delle Fate, la Calabria avrà un altro momento per brillare.