Tra le righe dell’ampia intervista che Matteo Renzi ha rilasciato al Corriere della Sera c’è un passaggio che riguarda la Calabria. Il leader di Italia Viva, parlando delle elezioni che interesseranno la regione tra meno di due mesi, ha affermato: “Anche in Calabria, se candidassimo il sindaco giusto, vinceremmo a mani basse”. In sostanza, secondo Renzi, proprio da lì — dai sindaci e dai territori — può nascere una concreta possibilità di cambiamento.
Del resto, il leader di Italia Viva torna più volte sul ruolo delle amministrazioni locali. Non a caso, quando gli viene chiesto di Silvia Salis — la giovane sindaca di Genova indicata da qualcuno come possibile volto del centrosinistra — ribadisce: “Io amo i sindaci da sempre”. Un amore che, a suo dire, dovrebbe tradursi in una nuova centralità politica per chi amministra le città, specie in vista delle sfide future.
Del resto, il leader di Italia Viva torna più volte sul ruolo delle amministrazioni locali. Non a caso, quando gli viene chiesto di Silvia Salis — la giovane sindaca di Genova indicata da qualcuno come possibile volto del centrosinistra — ribadisce: “Io amo i sindaci da sempre”. Un amore che, a suo dire, dovrebbe tradursi in una nuova centralità politica per chi amministra le città, specie in vista delle sfide future.
Nel pieno dell’intervista, Renzi riporta anche un episodio drammatico risalente all’11 agosto 2016: il giorno in cui, da premier, fu svegliato dai servizi segreti per un allarme terrorismo che lo riguardava direttamente. Una tensione che contrasta con l’atmosfera più leggera delle estati successive: dal Ferragosto del Papeete, in cui contribuì a stoppare Salvini, alle serate spensierate a Capri con la famiglia, tamburello alla mano.