Altro che programmi, altro che idee. La politica vibonese sembra ormai ridursi a un album di figurine da collezione. Maria Limardo ha scelto di ufficializzare la sua rinascita sotto l’ombrello di Matteo Salvini con una foto sorridente a Roma; Mino De Pinto, commissario cittadino della Lega, ha replicato con un gesto analogo nel giro di poche ore: uno scatto abbracciato al presidente della Regione Roberto Occhiuto, ma senza il simbolo della Lega sullo sfondo.
Un messaggio chiaro
Un messaggio chiaro
Il messaggio è lampante, più di mille comunicati stampa: De Pinto sarà candidato, comunque e ovunque. Non nella Lega, che ha fatto altre scelte, ma di certo in campo. E per comunicarlo non servono più conferenze, interviste o documenti politici: basta un post su Facebook e De Pinto potrà restare comodamente sulla sua pilotina nel porto di Vibo Marina.
La politica dei selfie
C’è un filo che unisce la parabola della Limardo e la reazione di De Pinto. Entrambi hanno preferito la scorciatoia dell’immagine all’elaborazione di un progetto politico. Lei sotto il braccio di Salvini, lui sotto quello di Occhiuto. Due scatti diversi, ma un linguaggio identico: quello della politica ridotta a selfie.
Posture e sorrisi
Una politica che non parla più di programmi o alleanze, ma di posture e sorrisi. Che si misura non sui contenuti, ma sulla forza simbolica di un abbraccio immortalato. Una politica che, in assenza di confronto, consegna ai cittadini un messaggio visivo: io ci sono, io conto, io sto con lui.
Una nuova pagina
Il resto – idee, visione, strategie – può aspettare. Intanto, nell’album delle figurine della politica vibonese, l’ultima pagina si è arricchita di due nuove immagini: Limardo con Salvini, De Pinto con Occhiuto. Il gioco è aperto, ma la partita delle idee rischia di restare senza giocatori.