Regionali in Calabria, Schlein: a buon punto la costruzione di un’alternativa alla destra

Dal palco del Magna Graecia Film Festival di Soverato, la segretaria del Pd rilancia il cantiere di un’alleanza di centrosinistra

Nella costruzione di un’alternativa di centrosinistra all’attuale giunta in vista delle regionali che si svolgeranno il prossimo anno in Calabria “siamo a un buon punto in generale”. A dirlo la segretaria del Pd Elly Schlein intervistata da Tommaso Labate al Magna Graecia Film Festival a Soverato, dopo un incontro svoltosi nei giorni scorsi tra i segretari regionali di Pd, M5S e Sinistra italiana.

“Nelle ultime elezioni regionali, da quando sono segretaria – ha aggiunto – abbiamo quasi sempre raggiunto l’accordo tra queste forze ed anzi allargato a tutte le forze alternative a questa destra. Penso alle ultime vittorie in Emilia Romagna, in Umbria, ma pure a Genova ad Assisi a Ravenna più recentemente nelle città. Bisogna partire da un programma condiviso e coerente. Bisogna poi scegliere insieme le candidature più credibili, ma trovo molto apprezzabile che in Calabria si inizi già questo lavoro, anche perché ci sono molti motivi di fare insieme opposizione a questo governo regionale”.

“Nelle ultime elezioni regionali, da quando sono segretaria – ha aggiunto – abbiamo quasi sempre raggiunto l’accordo tra queste forze ed anzi allargato a tutte le forze alternative a questa destra. Penso alle ultime vittorie in Emilia Romagna, in Umbria, ma pure a Genova ad Assisi a Ravenna più recentemente nelle città. Bisogna partire da un programma condiviso e coerente. Bisogna poi scegliere insieme le candidature più credibili, ma trovo molto apprezzabile che in Calabria si inizi già questo lavoro, anche perché ci sono molti motivi di fare insieme opposizione a questo governo regionale”.

“Siamo in una regione – ha detto Schlein – dove moltissimi calabresi sono costretti a uscire dai confini regionali per curarsi altrove. Sa benissimo anche il presidente Occhiuto che mentre il suo governo nazionale taglia fondi alla sanità, la regione spende 300 milioni per la migrazione sanitaria. Quindi i calabresi pagano due volte. Una prima volta pagano le tasse, una seconda quando devono viaggiare con viaggi lunghi, faticosi e costosi per andare altrove a curarsi. La prima questione da affrontare insieme è sempre quella della sanità pubblica”. (Ansa)

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