Autonomia differenziata, in aula si discute e poi si approva un documento. La Cgil Fp protesta

Alessandra Baldari: la legge è ancora in discussione e se volessero potrebbero anche modificarla

Sit in della Cgil Fp stamane davanti a Palazzo Campanella mentre era in corso la riunione del Consiglio regionale per discutere sull’Autonomia differenziata. Durissima la segretaria regionale Alessandra Baldari: <La Calabria – ha detto tra le altre cose la sindacalista – non è una regione con un Pil elevato e che fiscalmente può mantenere i servizi del sociale e altrettanti capitoli, e questo, credo sarà un disastro. Sarebbe opportuno che tutte le forze politiche sindacali e sociali scendessero in piazza e avessero la consapevole di quale futuro disastroso l’autonomia potrebbe causare>.
    Secondo Baldari <la legge è ancora in discussione – ha precisato – e, se volessero, le forze più consapevoli, potrebbero prendere posizione ed evitare che si arrivi alla votazione finale con una maggioranza schiacciante. Mi riferisco ovviamente a Forza Italia e al massimo rappresentante regionale, il governatore Occhiuto che sa molto molto bene le condizioni della sua regione e credo che in funzione di questo dovrebbe prendere una posizione forte e chiedere garanzie molto molto più stringenti di quelle che ha chiesto finora, perché non bastano dei passi. Ci vuol ben altro>.

Il documento approvato

Il documento approvato

Ma al di là delle proteste il   Consiglio regionale della Calabria, a conclusione del dibattito sull’Autonomia differenziata, ha approvato un documento presentato ed approvato dalla maggioranza di centrodestra nel quale si <ritiene che sia necessario attivarsi, per quanto di competenza, e a vigilare con estrema attenzione, affinché i diritti sociali e civili siano garantiti a tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale, assicurando la possibilità di fare intese, ai sensi dell’articolo 116 della Costituzione, solo a seguito del preventivo finanziamento integrale di tutti i livelli essenziali delle prestazioni in tutte le regioni; impegnarsi per proporre i passaggi necessari con governo e Parlamento affinché l’attribuzione di funzioni relative alle ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia sulle materie escluse dalla determinazione dei Lep, sia consentita solo a seguito della discussione e dell’approvazione di un’analisi d’impatto delle ipotesi di intervento normativo e regolamentare regionale ricadenti sulle attività dei cittadini e delle imprese e sull’organizzazione e sul funzionamento delle pubbliche amministrazioni, per assicurare, anche in questi ulteriori ambiti, il corretto funzionamento concorrenziale del mercato, la tutela delle libertà individuali, e la tenuta dei principi generali dell’ordinamento>.

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